È stato fermato all’aeroporto di Napoli Capodichino, al suo rientro dalla Germania, Gaetano Izzo. L’uomo, ritenuto affiliato al clan “Gionta” di Torre Annunziata, è gravemente indiziato dell’omicidio di Francesco Immobile, nipote del collaboratore di giustizia Michele Palumbo.

Il 35enne fu ucciso con numerosi colpi di pistola esplosi da due armi differenti il 12 settembre 2021, in pieno giorno, nel piazzale della Chiesa di Sant’Alfonso di Torre Annunziata. Subito si pensò a un agguato di matrice camorristica. La vittima risultava infatti legata da vincoli di parentela ad esponenti del gruppo criminale dei Gallo-Cavalieri operante nel rione popolare del Penniniello e pare che lo scontro tra lui e suoi assassini sia noto per la gestione della piazza di spaccio della zona.

Omicidio Immobile: arriva un altro fermo

Gli inquirenti hanno identificato Izzo, il suo presunto killer, al termine di una complessa indagine scattata in seguito a una precedente operazione che nel mese di novembre del 2021, due mesi dopo il delitto, aveva portato già portato all’arresto di tre persone – tutte con precedenti – ritenute implicate nell’omicidio. Tra queste anche un minorenne. I tre arrestati risultano legati da vincoli di parentela, diretta e indiretta, ad esponenti di spicco del sodalizio criminale dei Gionta, storicamente egemone nel territorio oplontino.

Dopo il vaglio del Riesame di Napoli, sono rimasti in cella, accusati di omicidio di camorra, i giovanissimi P. P. (appena 18enne) e L. A., 17enne ritenuto l’autore materiale dell’omicidio, entrambi indicati dall’Antimafia come baby killer del clan Gionta. Annullata l’ordinanza, invece, per Ciro Coppola, 19 anni, figlio di Giuseppe, ergastolano del clan Gionta. I giudici decisero di accogliere l’istanza di scarcerazione presentata dall’avvocato Antonio Iorio. Coppola, però, non potè comunque uscire dal carcere di Poggioreale perché sotto inchiesta per un’altra indagine nella quale è indagato per associazione a delinquere di stampo mafioso: nella stessa giornata, infatti, fu arrestato due volte. Ora con il fermo di Izzo, potrebbe finalmente chiarirsi una volta sia l’itinerario seguito dai killer che il movente. 

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