Emergono dettagli inquietanti dalle indagini sul maestro di asilo, Jonathan T., 25 anni, che a Roma è accusato di aver violentato due bimbe di 3 e 5 anni. A parlare sono le mamme.

“A mia figlia chiedeva di mettergli le mani nelle tasche dei pantaloni – racconta -, le diceva che era un bel gioco. Ancora devo riprendermi, sono sconvolta, non potevo immaginare tanto orrore”.

Gli abusi sessuali sono avvenuti nel plesso di Bankitalia che sorge su un pezzo dell’acquedotto romano del Mandrione, nella periferia Est. “I bambini hanno capito che è successo qualcosa che non va, alcuni sono sotto choc, per altri, come spero per mia figlia, tutto rimarrà come un gioco. Ora voglio solo che dal carcere quello schifoso non esca più”. conclude la madre della vittima con le lacrime agli occhi.

A incastrare il pedofilo le telecamere installate nel laboratorio della scuola. Le denunce delle mamme hanno trovato lì un riscontro decisivo.Le vittime erano almeno una dozzina ed è scattata immediata l’ordinanza di custodia cautelare del gip Clementina Forleo. “Il maestro di inglese ci fa fare un gioco strano”, dicevano le bimbe alla famiglia. Baci intimi e pantaloni tirati giù.

Divorati dal dolore i genitori hanno proseguito le loro testimonianze. “Sono distrutta, se lo prendo lo ammazzo. Ha rovinato la mia bambina. È capitato proprio alla mia famiglia? È un incubo”. “Quel maestro era arrivato da poco, ha anche un bambino di appena un anno, non so con quale coraggio potesse abbracciarlo», dice un’altra mamma. «Insegno inglese da quasi tre anni e non ho ancora perso l’entusiasmo di spargere la conoscenza di questa meravigliosa lingua ai bambini che lo accettano con le braccia aperte”, le parole scritte dal maestro sul blog in cui offriva lezioni private.

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