Emergono particolari inquietanti dalle indagini sul duplice omicidio di Parete commesso da Graziano Afratellanza. Secondo la scientifica, le due vittime sarebbero state ammazzate durante il sonno, probabilmente alle prime luci dell’alba, con un coltello di 14-15 cm. L’arma da taglio è stata ritrovata lungo una strada sterrata in zona Portella, nel comune di Parete.

Per molti, però, è stata anche una tragedia annunciata. Graziano, 40 anni, era noto in città per i suoi atteggiamenti violenti e autolesionistici. In passato aveva già tentato il suicidio e in particolare, come riporta Blasting News, aveva manifestato i suoi atteggiamenti aggressivi e le sue attenzioni morbose nei confronti di una ragazza, Teresa I., donna dell’aversano.

“Ringraziando Dio per essere viva – ha dichiarato Teresa a Blasting News -, è una storia che fa parte del mio passato e fortunatamente per me non ha avuto conseguenze così terribili. Avevamo degli amici in comune, e seppur qualche amico mi diceva che era un bravo ragazzo, io avevo paura perché era ossessionato da me … mi seguiva ovunque!”.

Teresa ha raccontato l’incubo vissuto in quel periodo: “Ovunque ero io ci stava lui… mi lasciava biglietti, nei quali scriveva che ero sua. Mi ricordo ancora di un messaggio in cui scrisse “domenica che vai a ballare se non mi fanno entrare io dico che sono il tuo ragazzo. Io devo essere ovunque sei Tu. Questa cosa iniziò a farmi davvero paura, infatti, per un lungo periodo non uscivo più, ho fatto casa e lavoro per sei – sette mesi, fino a quando intervennero delle persone care ed io gli dissi che se non l’avesse fatta finita l’avrei denunciato. Dopo questo episodio, venne per un po’ di giorni dove lavoravo e poi non l’ho più visto. Mi inviò poi una richiesta su Facebook ma io lo bloccai”.

 

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