Il nuovo Dpcm, che entrerà in vigore a partire da domani, 6 marzo, ha fatto nascere alcuni dubbi sul fatto che pub e bar potessero tornare a vendere bevande d’asporto dopo le 18. In realtà, non sarà così.

“In tutte le zone è stato eliminato il divieto di asporto dopo le ore 18 per gli esercizi di commercio al dettaglio di bevande da non consumarsi sul posto”. La questione è stata chiarita in una nota del Ministero della Salute.

Oltre alle novità sulle scuole, chiuse in zona rossa e nelle altre zone in caso di incidenza superiore ai 250 contagiati su 100mila abitanti in sette giorni; sui cinema e teatri, che riapriranno a fine marzo in zona gialla, e sui parrucchieri e barbieri chiusi in zona rossa, nel nuovo Dpcm, dunque, torna la possibilità di vendere bevande da asporto dopo le 18, ma non per pub, bar, birrerie e caffetterie. La nuova regola varrà solo per gli “esercizi di commercio al dettaglio di bevande”, principalmente enoteche.

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l chiarimento sull’asporto per i bar

“A proposito delle notizie di stampa riguardanti la disciplina delle ‘attività dei servizi di ristorazione’ in relazione all’asporto”, chiarisce la nota, “si precisa che è rimasto il divieto di asporto per le attività dei bar (codice ATECO 56.3) dopo le 18, come per gli altri esercizi commerciali della stessa tipologia. Viene consentito ora l’asporto solo fino alle 22 dalle enoteche o esercizi di commercio al dettaglio di bevande (codice ATECO 47.25). Resta, ovviamente, vietato il consumo sul posto”. In sostanza, niente da fare per pub, bar, caffetterie e birrerie. La nuova regola varrà solo per gli “esercizi di commercio al dettaglio di bevande”, quindi principalmente enoteche, identificate con il codice ATECO 47.25.

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