Sergio Mattarella è arrivato a Casal di Principe. In occasione della Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocente delle mafie, il presidente della Repubblica ha partecipato alla manifestazione in ricordo di don Peppe Diana, il sacerdote assassinato dalla camorra per il suo impegno antimafia.

Mattarella a Casal di Principe: l’omaggio alla memoria di don Diana

Ad accoglierlo, il sindaco di Casale, Renato Natale e i fratelli di don Peppino, Marisa ed Emilio. Il Capo dello Stato si è diretto prima sulla tomba di don Giuseppe Diana, dove ha deposto un cuscino di fiori nella cappella in cui il religioso è seppellito; poi ha raggiunto l’istituto tecnico Guido Carli di Casal di Principe, dove ad attenderlo c’era una delegazione di studenti che ha intonato l’inno nazionale al suo arrivo.

Diversi gli interventi che si sono susseguiti, tra cui quello della dirigente scolastica e di uno studente. Gabriele, rappresentate di istituto, ha letto una lunga lettera dinanzi al Presidente della Repubblica: “Non ci abbandonare”, ha detto il giovane con voce rotta dall’emozione.

Le parole del Presidente

Sergio Mattarella è intervenuto a margine della manifestazione, ringraziando tutti i presenti, dalla preside ai docenti fino agli studenti, ma anche le istituzioni locali e finanche le associazioni che si battono contro la camorra.

“Con partecipazione che mi rivolgo a voi, che vivete la vostra giovinezza in questa terra in passato ferita dalla criminalità organizzata e che adesso è protagonista di fermento e riscatto. Siete figli della rinascita, così come i vostri docenti e genitori hanno riscattato questa terra. Un saluto particolare ai familiari delle vittime innocenti di camorra qui presenti”, ha detto il Capo dello Stato.

Mattarella ha ricordato anche Francesco Pio Maimone, il 18enne ucciso con un colpo di pistola sul lungomare di Napoli. “La mafia è violenza. I mafiosi non hanno alcun senso del coraggio, si presentano forti con i deboli e uccidono persone disarmate. Non si fermano davanti a donne e bambini, si nascondono nell’oscurità. Mi sono recato questa mattina al cimitero, dinanzi alla tomba di don Diana: è stato un pastore esemplare, un figlio di questa terra, che ha pagato il prezzo più alto per aver lottato contro la camorra. Don Diana aveva compreso che la criminalità organizzata è una presenza che uccide persone, ruba il futuro ai giovani”, ha aggiunto il Presidente della Repubblica.

“Don Diana – ha proseguito Mattarella –  aveva rivolto il suo accorato appello al coraggio, alla resistenza per liberare le popolazioni dalla camorra; aveva capito che la mafia è anche conseguenza dell’ignoranza e che quindi la repressione è indispensabile. La mafia si sconfigge su modelli fondati sulla legalità. La lotta alla mafia riguarda tutti, non si può restare indifferenti e non si può dire che non ci riguarda”.

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