Ancora un maxi sequestro per il clan Mallardo. A finire sotto la lente del nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza ben nove gioiellerie a Napoli. Questa mattina sono scattati i sigilli.  Secondo la direzione distrettuale antimafia nelle attività commerciali sarebbero stati riciclati almeno 25 milioni di euro in nome e per conto della cosca giuglianese che avrebbe così riciclato danaro illecito.

Il sequestro disposto dalla Direzione Distrettuale Antimafia ha per oggetto 9 società operanti net settore del commercio di gioielli e preziosi nella disponibilità di ESPOSITO Gaetano (cl. 57), gia colpito lo scorso 30 novembre da un’ordinanza applicativa degli arrest domiciliari nell’ambito di un procedimento penale che lo vede indagato per ii delitto di riciclaggio aggravato dal c.d. “metodo mafioso”.

In particolare, secondo quanta emerso dalle indagini svolte, il predetto ESPOSITO aveva ricevuto da Francesco MALLARDO e dalla moglie AIETA Anna ingenti provviste di denaro di provenienza illecita – in quanto provento dell’attività camorristica posta in essere da questi ultimi quail esponenti di vertice del “clan MALLARDO” (ovvero estorsioni, traffico di droga, intestazioni fittizie, reimpieghi etc.) – compiendo operazioni finalizzate ad ostacolarne l’identificazione, anche aftraverso l’utilizzo di alcune aftivita commercial’ a lui riconducibili operanti nel settore del commercio di gioielli e preziosi.

SuIla base degli elementi investigativi acquisiti netie fasi esecutive del provvedimento cautelare personale nei confronti dell’ESPOSITO, questa Procura delegava alla polizia giudiziaria l’esecuzione di ulteriori indagini, prevalentemente di natura economico-patrimoniale, all’esito delle quali è stato possibile:

  • – accertare che l’indagato aveva pasta in essere nel tempo sistematiche e reiterate aftivita illecite in favore di diversi esponenti apicali dei clan CONTINI-MALLARDO, inserendosi a pieno titolo nelle dinamiche di ripulitura e reinvestimento di denaro sporco poste in essere da queste organizzazioni criminali, consentendo cosi di accrescere le potenzialita economiche di tali sodalizi camorristici;
  • – ricostruire il novero delle società gravitanti nell’orbita familiare dell’ESPOSITO, utilizzate o potenzialmente utilizzabili in futuro quale “veicolo” per la commissione delle condotte sopra descritte; dimostrare che, malgrado le numerose modifiche intervenute net torso degli anni negli assetti proprietari e gestionali delle singole aziende, la titolarita delle stesse 6 rimasta di fatto totalmente nelle mani di Esposito Gaetano che gestisce in prima persona le imprese in parola, solo formalmente intestate ai propri farniliari o ad altri presunti prestanome.

In tale contesto, il sequestro patrimoniale odierno 6 finalizzato a interrompere l’attuale condizione di libera disponibilita da parte dell’indagato delle citate attività economiche, onde scongiurare ii pericolo di aggravamento o ii protrarsi delle conseguenze dei fatti delittuosi ascritti at medesimo Esposito Gaetano, cosi agevolando la comrnissione di altri reati. Le society sottoposte a sequestro, it cui valore complessivo 6 stato stimato in circa 25 milioni di euro, sono le seguenti:

  • ➢ Francesco Esposito Gioiellerie Spa, con sede legate in Napoli, via Roma n. 406;
  • ➢ Diamonds Gioiellerie S.r.l., con sede legate in Napoli, via Roma n. 406;
  • ➢ Gold Fantasy S.r.1., con sede legate in Napoli, via Roma n. 406; ➢ Artistica Gioielleria S.a.s., con sede legate in Napoli, Corso Meridionale nn. 22/23/24125A/25B;
  • ➢ Antigua Argenti S.a.s., con sede legate in Napoli, Corso Meridionale nn. 27/28;
  • ➢ G E G Orologi S.a.s., con sede legate in Napoli, via Nazionale 1;
  • ➢ Precious Gallery S.r1., con sede legate in Napoli, via S. Baldacchini n. 11
  • ➢ T. CA S.r.l., con sede legate in Napoli, via S. Baldacchini n. 11;
  • ➢ Cadeau S.a.s., con sede legate in Napoli, via S. Baldacchini n. 11.

Solo qualche settimana fa fu sequestrata un’altra gioielleria riconducibile al clan, al corso Meridionale, vicino piazza Garibaldi. Nella stessa operazione furono arrestati la moglie di Ciccio Mallardo, Anna Aieta, il genero e altri due imprenditori.

L’inchiesta di questa mattina sarebbe però molto piu’ ampia e riguarderebbe il reimpiego di milioni di euro in attività imprenditoriali riconducibili alla cosiddetta “Alleanza di Secondigliano”.

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