Resta ancora un giallo l’arresto dei tre esponenti della cellula scissionista dei Mallardo nelle Palazzine Ina Casa. Gennaro Catuogno, detto ‘o Scoiattolo, Gaetano Mele e un terzo soggetto. I poliziotti del Commissariato di Giugliano-Villaricca hanno sorpreso i primi due nelle scale, con una pistola carica dalla matricola abrasa. Il terzo, subito rilasciato, si trovava all’esterno dello stabile, a bordo di una moto.

Nelle palazzine di via Montessori, i poliziotti hanno notato i due uomini uscire da uno stabile per poi rientrarvi velocemente per nascondersi. Nell’immediato inseguimento, gli agenti hanno visto il Mele abbassarsi per nascondere una pistola in un sacchetto di plastica, mentre il Catuogno, “O’ scoiattolo”, ha cercato di dileguarsi imboccando delle rampe.

Entrambi raggiunti e bloccati, i poliziotti hanno recuperato la pistola abbandonata a terra, una Beretta cal. 9 con matricola abrasa colpo in canna e caricatore completo. Il Mele è stato trovato in possesso anche della somma di euro 655,00.

Non si sa perché i tre esponenti fossero in possesso di un’arma da fuoco con colpo in canna. Forse per difendersi da ulteriori agguati, oppure per preparare una risposta contro il clan Mallardo dopo i recenti fatti di sangue che hanno interessato anche corso Campano con il duplice omicidio degli Staterini al bar Tabacchi Di Marino, di cui non è ancora chiara la natura.

L’arma è stata squestrata ed oggetto di analisi del RIS per accertarne l’eventuale uso altri episodi di violenza. Catuogno e Mele dovranno rispondere reato di detenzione e porto abusivo di arma da sparo clandestina e ricettazione. Sotto sequestro anche 655 euro in contanti che Mele aveva con sé.

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La redazione di Teleclubitalia ha citato tra i soggetti fermati anche il signor Vincenzo Micillo, che però è stato immediatamente rilasciato dalle forze dell’ordine perché ritenuto estraneo ai fatti contestati. Micillo è stato coinvolto in un primo momento nell’operazione di Polizia in quanto trovato sul posto al momento dell’arresto di Gennaro Catuogno e Gaetano Mele. A lui non è addebitato alcun reato e non ha alcun collegamento con la pistola rinvenuta all’interno dell’edificio e sequestrata dalla Polizia del Commissariato di Giugliano.

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