Avevano tentato un estorsione ai danni di un imprenditore di Castel Volturno presentandosi come uomini appartenenti al clan dei Casalesi. Per questo motivo Giovanni Arillo, Francesco Barbato, Antonio Cacciapuoti e Francesco Sagliano, sono stati condannati al carcere con una sentenza emessa nella giornata di oggi, 8 ottobre, dal Giudice Antonio Baldassarre del Tribunale di Napoli. 

I fatti

Rintracciati nel luglio scorso tra Castel Volturno e Villaricca, i 4 erano si erano recati dalla vittima facendogli capire che di lì a poco alcuni esponenti della fazione Bidognetti dei Casalesi si sarebbero fatti vivi nella sua azienda per chiedergli la tangente.

In effetti Barbato, Cacciapuoti e Sagliano – hanno accertato i carabinieri – si sarebbero recati più volte dalla vittima chiedendo il pizzo, e di fronte ad un secco «no», sarebbero ritornati punendo l’imprenditore con un violento pestaggio, con tanto di pistola esibita in faccia.

I 4, difesi dagli avvocati Carmela Maisto, Ferdinando Letizia, Giuseppe De Gregorio, Dario Carmine Procentese e Luigi Poziello, sono riusciti ad ottenere una pena ridotta rispetto a quanto chiesto dal Pubblico Ministero.

La sentenza

Giovanni Arillo condannato a 3 anni e 8 mesi di reclusione (PM aveva chiesto anni 6)

Francesco Barbato, Antonio Cacciapuoti e Francesco Sagliano, con la recidiva: condannati a 6 anni e 6 mesi di reclusione (PM aveva chiesto anni 8)

Pasquale Musciarella condannato a 6 Anni, 4 mesi e 20 giorni di reclusione (PM aveva chiesto anni 8)

Barbato, Sagliano e Cacciapuoti sono stati assolti dal reato di porto e detenzione di una pistola calibro 7.65.

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