SANT’AGNELLO – Amaro risveglio stamattina sulla spiaggia di Marina di Cassano, migliaia di meduse della specie Pelagia noctiluca, col tipico ombrello di colore violaceo, sono state trovate morte sulla sabbia.

In realtà, non si tratta delle conseguenze dell’inquinamento marino né del surriscaldamento del mare, bensì di un fenomeno naturale che manifesta ogni anno in varie parti del mondo. In questo periodo, infatti, le meduse risalgono dai canyon sottomarini seguendo l’acqua profonda, si riproducono e poi muoiono perché giunte alla fine del loro ciclo biologico. A chiarirlo è Ferdinando Boero, ordinario di Zoologia all’università “Federico II”: «L’acqua profonda risale e innesca processi di produzione del plancton – spiega il presidente del consiglio scientifico della stazione zoologica “Anton Dohrn” di Napoli – Gli esemplari adulti di pelagia noctiluca rilasciano i gameti, uova e spermi: così avviene la fecondazione e si formano le larve che poi cresceranno». Ad trascinare a riva le meduse morte è, infine, il vento: un fenomeno che, nelle ultime settimane, si è verificato sulle coste di Ischia, della Sardegna, di Trieste e persino della California.

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