Circola da ieri il nome di Gennaro Nocerino sul web: è lui che si nasconde dietro Liberato? La notizia sta facendo il giro dei social dopo che il sito della Siae avrebbe appunto svelato chi si cela dietro il rapper napoletano che non ha mai mostrato la sua identità.

Da ieri si cercano indizi che possano confermare la notizia. Più volte negli anni, dal 2017 per la precisione, da quando uscì la prima canzone di Liberato Nove maggio, si è cercato di scoprire il volto e il nome dell’Elena Ferrante della musica partenopea ma tutte le ipotesi sono poi state sempre smentite.

Chi è Gennaro Nocerino

Ora gli indizi porterebbero dunque a Gennaro Nocerino, ma chi è? E’ un musicista napoletano che ha vissuto a Tokyo e a Parigi (suonava nel duo Herr Styler) per poi trasferirsi in Spagna. “Parigi è bella anche se fa male. Siamo arrivati, ci siamo ambientati, ci siamo rinchiusi in uno studio nel XIX° arrondissement ed abbiamo macinato due EP, collaborazioni e remix per parecchia gente come Kitsuné, Gomma, Eskimo, Discotexas, Columbia”, raccontava nel 2017 in un’intervista a Redbull.com per motivare la scelta di trasferirsi all’estero per fare musica.

Gennaro Nocerino vanta collaborazioni sparse con i producer Bwarut, Delaporte, K-Conjog, e la realizzazione della colonna sonora per il videogioco Detective Gallo. Ma è da ieri che sui social si cerca il suo nome. In realtà è molto riservato, e difatti dal web non trapela nulla. Chissà se proprio perché è lui Liberato.

Nocerino avrebbe avuto anche un breve percorso da solista, alcuni mesi prima del 14 febbraio 2017, giorno dell’uscita su YouTube di Nove maggio, la prima hit di Liberato. Si chiama Hot Spell, ed è un progetto con cui Nocerino mette in mostra il suo amore per Tokyo e la cosiddetta elettronica da cameretta. In un’intervista, parlando dell’Ep, diceva: “È un diario dei miei ultimi 10 anni, passati tra Parigi, Napoli, Tokyo e Madrid. Penso sia un album molto vario. Ci sono dei featuring fantastici e Cloaking è il primo pezzo del viaggio. Il video è una sorta di sigla dell’album, un montaggio di ricordi, le cose come me le ricordo io. Per montarlo ci ho messo un bel po’ di tempo, più che altro per trovare versioni anime di cose tipo il Vomero o i Quartieri Spagnoli o ancora del centro di Parigi”.

Un altro indizio venuto fuori in queste ore è quello secondo cui nel 2015 sulla copertina di una canzone di Herr Styler c’era una piccola scritta in arabo, che tradotta significava “Liberato”.

“Svelata l’identità di Liberato”: tradito dalla Siae? Diffuso nome e cognome

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