Questa mattina i carabinieri del Nucleo Investigativo di Frosinone hanno eseguito in Ciociaria e nelle province di Latina, Napoli, Terni, Avellino, Pistoia e Isernia un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Frosinone per i reati di concorso in corruzione di pubblico ufficiale nei confronti di 13 persone (13 misure cautelari di cui 4 in carcere, 1 agli arresti domiciliari e 8 obblighi di dimora nel Comune di attuale domicilio).

Il provvedimento scaturisce da attività di indagine condotta dal Nucleo investigativo in merito a più episodi di corruzione, commessi da un Assistente della Polizia Penitenziaria, colpito da misura cautelare arresti domiciliari, in servizio presso la Casa Circondariale di Frosinone, finalizzati all’introduzione fraudolenta di oggetti e droga all’interno del carcere e recapitati ai detenuti.

L’inchiesta ha avuto un’accelerazione dopo la clamorosa evasione della casa circondariale di Frosinone di Alessandro Menditti, camorrista di Recale nel Casertano, il “macellaio” del clan Belforte di Marcianise.

Insieme con il suo compagno di cella, Menditti ha tagliato le sbarre della cella e si è calato con le lenzuola. Bloccato, perché caduto da un’altezza di sette metri, il suo compagno di cella, un albanese poi ricoverato in gravi condizioni. Nelle tasche del giubbotto del fuggiasco gli agenti della polizia penitenziaria hanno trovato due telefoni cellulari. Anche l’evaso potrebbe essere rimasto ferito.

Mentre prosegue ancora la caccia all’uomo, dunque, è scattato il blitz contro gli agenti penitenziari corrotti.

 

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