Napoli. Sigilli all’impero del superboss. A seguito di una complessa attività di indagine patrimoniale, tesa all’ aggressione dei patrimoni di mafia, personale della Divisione Anticrimine della Questura partenopea (Sezione Misure di Prevenzione Patrimoniali) ha dato esecuzione al decreto di sequestro beni emesso dal Tribunale di Napoli -Sezione Misure di Prevenzione-, ai sensi della normativa antimafia, nei confronti di Salvatore Zazo, classe 1956.

Il boss è soggetto di elevatissimo spessore criminale, maturato nel corso degli anni, a partire dagli anni ’80 e fondato su una molteplicità di vicende giudiziarie culminate in sentenze di condanna per guida senza patente, violazioni della legge in materia di sostanza stupefacente, violazione della legge in materia di armi, falsità materiale e sostituzione di persona, associazione di stampo mafioso, che hanno manifestato la sua continuativa inclinazione a delinquere ed anche la sua “evoluzione” criminale.

LA STORIA. Zazo Salvatore, colpito da un’Ordinanza di custodia cautelare in carcere il 27.11.2008 emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli per il reato di associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, dopo un periodo di latitanza, veniva arrestato il 17 gennaio 2009 in Barcellona (Spagna), nell’ambito di una operazione condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Napoli con la collaborazione della Guardia Civil spagnola, finalizzata allo smantellamento dell’organizzazione camorristica facente capo a Mazzarella Vincenzo. Le autorità spagnole concedevano l’estradizione ed il successivo 30 gennaio 2009 Zazo giungeva in Italia, per cominciare lo stato, tutt’ora ininterrotto, di detenzione in carcere. E’ attualmente ristretto nel carcere di Secondigliano, ove sta espiando la pena della reclusione ad anni 16 e mesi 8 (scadenza pena fissata al 29.09.2025), in relazione alla sentenza di condanna emessa dalla Corte di Appello di Napoli, divenuta irrevocabile il 14.11.2013 per il reato di partecipazione ed associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti con l’aggravante mafiosa.

IL CAPOCLAN DI FUORIGROTTA. Oltre alla già citata condanna definitiva, il medesimo si trova ristretto anche in posizione giuridica di appellante avverso la sentenza, all’esito di giudizio abbreviato emessa il 22.07.2015 dal G.I.P. del Tribunale di Napoli, di condanna alla pena di anni 8 di reclusione per il reato di associazione di stampo camorristico. Le risultanze processuali delineano Zazo Salvatore quale figura di vertice dell’organizzazione camorristica facente capo allo stesso, e quale emanazione del clan Mazzarella, operante nel quartiere napoletano di Fuorigrotta in varie attività illecite, come evidenziato in alcuni passaggi in sentenze: “Zazo Salvatore, parente di Vincenzo Mazzarella, è uno dei più grossi fabbricanti di droga a Napoli che ha i sui corrieri direttamente in Colombia e in Perù e gli organizzano trasporti di eroina e cocaina. Altro settore di influenza dello Zazo è quello t elle estorsioni …… “;

…ADR Conosco personalmente Zazo Salvatore di Fuorigrotta che appartiene ai Mazzarella anche se a volte cerca di rivendicare una sua autonomia quando gli fa comodo. Mi riferisco al fatto che a volte fa delle estorsioni… “.

I reiterati provvedimenti giudiziari, affermano oramai l’esistenza e l’attualità operatività di un gruppo camorristico facente capo allo Zazo operante nel territorio di Fuorigrotta in contrapposizione ai clan attivi nella medesima zona ed in particolare al clan Bianco, cognato di Baratto Antonio, storico capoclan.

IL MAXI SEQUESTRO. Il citato decreto, emesso dal Tribunale di Napoli in accoglimento di articolata proposta del Questore di Napoli, formulata a seguito di complessa e prolungata attività investigativa svolta dalla suddetta Sezione Misure di Prevenzione Patrimoniali, ha disposto il sequestro dei seguenti beni, risultati nella disponibilità di ZAZO Salvatore e formalmente intestati a lui ed ai congiunti, la cui acquisizione può ritenersi frutto o reimpiego di illecite attività.

– nr. 4 magazzini, ognuno di circa mq. 25 siti in Napoli alla via Giacomo Leopardi

-nr l magazzino di circa mq 40 sito in Napoli alla via Campegna

-Appartamento di 10,5 vani di circa 160 mq con sovrastante_attico-terrazzo e tavernetta sito in Napoli alla via Tiberio.

-Patrimonio aziendale e quote societarie della società ” ECOTECNO service s.r.l.”, con sede legale alla via Tiberio, che ha per oggetto sociale “l’attività di officina per autoriparazione, in particolare per i settori meccanica e motoristica, settore carrozzeria, settore elettrauto, settore gommista soccorso ACI, nonché di autorimessa, rimessaggio, autolavaggio, attività di ristorazione e di gestione bar. ….”

-Patrimonio aziendale e quote societarie della società ” INES BAR di Zazo Salvatore & C., s.a.s.”,, con sede legale in via Campegna che ha per oggetto sociale” la gestione di bar, ristoranti, trattorie, pasticcerie, gelaterie e comunque la somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, anche alcooliche e superalcooliche:…”

-Patrimonio aziendale e quote societarie della società ” EURO WOMEN SERVICES s.r.l.”, con sede legale in Napoli alla via Tiberio, cpe presenta un’unità locale nello stesso quartiere di Fuorigrotta, in piazzale Tecchio, all’interno della qual.e viene esercitata l’attività di bar- caffè con la denominazione di ” PIKACHU”

-Quote societarie della società ” EUROIMPRESA s.r.l. con sede legale in Piazzale Tecchio Viale Kennedy che ha per oggetto sociale” autorimessa ad uso pubblico con annesso parcheggio..”

-Quote societarie della società” LA ROSA DEI VENTI s.r.l.” con sede legale in Giugliano in Campania (NA) alla via Ripuaria che ha per oggetto sociale ” la gestione di approdi, pontili e darsene, l’assistenza a mare dei natanti in avaria, il loro rifornimento, il deposito, il rimessaggio e la manutenzione e riparazione di barche, roulottes, autocaravan, carrelli per rimorchio e motori marini.

-Autovettura SMART tipo Fortwò Coupè

-Motoveicolo MV AUGUSTA tipo Brutale 800 cc Dragster

-Nr 15 rapporti finanziari intrattenuti presso vari istituti bancari

Il valore complessivo dei beni posti sotto sequestro ammonta a circa 3 milioni di euro.

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