Mugnano. Sono due le inchieste sul caso di Tiziana Cantone. La prima aperta un anno fa e l’altra solo da pochi giorni. La prima aveva condotto all’identificazione di 4 persone che senza il suo consenso avrebbero diffuso il video che lei stessa aveva loro inviato. Il primo bilancio parla di 4 avvisi di garanzia. Nell’atto si parlava di «gioco virtuale a sfondo sessuale con i predetti signori». Uomini che interagivano con Tiziana via Facebook. Un gioco via chat che ha portato allo scambio di qualche foto osé, a seno nudo, e all’invio di alcuni video a luci rosse. Filmati poi finiti in rete e che hanno contributo allo scandalo e al tam tam sui social.

Tra le persone indicate da Tiziana ci sono due sono fratelli, giovani imprenditori salernitani. Dice il loro avvocato Marco Martello: «Gli avvisi, come atto dovuto, risalgono a diversi mesi fa. Eravamo convinti si andasse verso una richiesta di archiviazione. Presto, ci presenteremo in Procura chiedendo di essere di nuovo sentiti. Il mio assistito non c’entra con la diffusione via Internet di quel video».

Dalla procura di Napoli nord invece si indaga per istigazione al suicidio. Sui fatti indagano i carabinieri della compagnia di Giugliano che stanno ascoltando in queste ore i conoscenti e gli amici di Tiziana. Dovrebbe tra l’altro essere ascoltato anche l’ex fidanzato Sergio Di Palo, ma solo come persona informata sui fatti.

Intanto dalla vecchia denuncia sporta nel 2015 emerge sempre più chiaramente il dolore della ragazza. La depressione e la solitudine in cui era caduta dopo la diffusione di quei video hot inviati per gioco ad alcuni contatti su Facebook. Un gioco che forse le è sfuggito di mano e che ha preso una piega assolutamente inaspettata per la donna. Ieri si sono svolti i funerali in un grosso clamore mediatico, quello stesso clamore che l’ha indotta in depressione inducendola ad un gesto estremo.

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