Aggredito dal branco e abbandonato in strada in una pozza di sangue. Questa la storia di V.A. 13enne, vittima di bulli senza scrupoli che per poco non lo ammazzavano. Il ragazzo è ora ricoverato al Santobono in attesa di un’operazione per la ricostruzione del naso. Per lui anche un trauma cranico e la rottura della mascella. Sul caso indagano i carabinieri di Melito. I fatti martedì sera, intorno alle 22.30. in via Dalla Chiesa. Il 13enne era appena  tornato da Brescia dopo una vacanza con i nonni. Chiama un amico per uscire e lì comincia l’incubo. D’improvviso, il ragazzo, vede avvicinarsi il suo persecutore con i suoi amici. Il bullo gi dice che deve cambiare strada e cominciano a litigare. Dopodiché all’improvviso, il 13enne viene accerchiato da una serie di motorini. Compreso il pericolo fugge a gambe levate. Ma il balordo, 16 anni, studente, lo rincorre. Gli sferza il primo calcio. V. cade e sviene. Il bullo si avventa contro di lui con violenza e lancia altri calci. Uno al volto che sarà devastante. A quel punto fuggono tutti e l’amico chiama il papà che corre in suo soccorso. V. viene condotto prima a Giugliano poi al Santobono. Ora è coccolato dall’amore dei nonni e dei parenti.

Il 13enne veniva perseguitato da almeno due anni. A rivelare la sua triste storia un compagno di classe che ha raccontato tutto alla madre che a sua volta ha allertato i nonni. Questi ultimi da mesi vivono in apprensione ed hanno chiesto maggiore attenzione agli stessi docenti ma mai e poi mai si aspettavano un epilogo del genere.

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