Un caso sul quale sta indagando la Procura di Napoli,  una vicenda di presunta malasanità accaduto ad agosto ed emerso solo ora.

Il giorno 7 agosto, l’80enne Leopoldo Calvano, affetto da problemi respiratori, viene trasportato dal 118 presso l’ospedale Cardarelli dove viene ricoverato. Da come riporta il portale de Il Mattino, dopo essergli stata praticata una Tac, il paziente – in coma ipercapnico – va inizialmente nel reparto di Medicina d’urgenza, poi in rianimazione, dove resta per sei giorni. Sedato nelle prime ventiquattr’ore, migliora e riconosce i parenti, i quali dopo qualche giorno tornano a trovarlo nel reparto dove lo avevano salutato poche ore prima, ma non lo trovano.

Al figlio Giuseppe viene spiegato che il padre è stato portato in Pneumologia, lui lo raggiunge ma il padre è incosciente, e presenta, da quanto afferma, un vistoso ematoma al lato sinistro della fronte «Papà non riconosceva e non rispondeva più»

Calvano è morto nella notte del 23 agosto, l’anziano entrò in ospedale per essere curato da una insufficienza respiratoria e ne uscito morto, con un ematoma al cranio, con una costola rotta e con escoriazioni al ginocchio sinistro.

In seguito alla denuncia della famiglia di Calvano, ora la Procura della Repubblica ha ordinato l’autopsia sul cadavere della vittima, le indagini sono state affidate alla Polizia di Stato che ha sequestrato la cartella clinica del paziente

 

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