Napoli. Il maltempo ha causato un sostanzioso calo dell’affluenza negli stabilimenti balneari italiani. Rispetto all’anno scorso la crisi del settore danneggiato diverse strutture, specialmente in Campania dove l‘economia locale ha subito un crollo.

“Da maggio ad oggi negli stabilimenti italiani è stato registrato il 30% in meno di bagnanti rispetto al 2015 – dice Salvatore Trinchillo, presidente regionale della Fipe-Confcommercio e imprenditore balneare –  mentre, in Campania, il calo arriva al 50%, poichè le piogge sono state così frequenti da farci perdere 12 weekend su 20, in particolare nei mesi di giugno e luglio, un grave danno per il bilancio annuo“.

La situazione nei lidi partenopei, infatti,  si è stabilizzata solo adesso, da metà agosto, quando il termometro ha segnato temperature più alte con giornate soleggiate e si ha ancora la possibilità di godersi le ultime settimane di ferie stesi su una sdraio in spiaggia.

“Quest anno, però, c’è una grande novità – spiega ancora Trinchillo – un’ondata di stranieri ha invaso le nostre strutture, registrando un aumento dell’affluenza turistica sulle coste partenopee ed a Napoli“.

Una bella notizia che, forse, fa sbiadire il ricordo dei lunghi acquazzoni estivi e che dà, ai proprietari delle strutture, la possibilità di riprendersi dallo shock di una stagione quasi statica.

Ma la vera crisi ha investito le coste della provincia nel 2013, quando la Procura contestò le concessioni date dal Comune a 10 stabilimenti di Castelvolturno, successivamente sequestrati, segnando tre stagioni di vuoto. La decisione dei giudici negò l’accesso ai bagnanti che trovarono i cancelli chiusi ed i lidi deserti nel periodo più caldo e fruttuoso dell’anno. “Il dissequestro – racconta Trinchillo –  è passato solo a metà luglio, quando le concessioni sono state dichiarate valide. A stagione ormai inoltrata”.

Di Federica Iodice

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