Caserta. Cade l’ipotesi di concorso esterno in associazione mafiosa formulata nei confronti del consigliere regionale della Campania e ex presidente del Pd campano Stefano Graziano.

La Dda di Napoli ha stralciato la posizione di Graziano dal fascicolo principale ed ha inviato gli atti alla procura di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) per la sola ipotesi di voto di scambio (non aggravato dalla finalità camorristica). Graziano è indagato dallo scorso aprile, quando furono perquisite anche casa e ufficio. Secondo gli inquirenti, avrebbe ottenuto appoggio elettorale da un noto imprenditore campano in cambio di favori relativi ad un appalto. Adesso però è caduta l’accusa di collusione con la camorra.

Stefano Graziano, appena appresa la notizia dell’esistenza di un procedimento a suo carico per concorso esterno in associazione camorristica, si è messo a disposizione della Procura della Repubblica di Napoli presentandosi spontaneamente e chiedendo di essere interrogato. Lo affermano in una nota gli avvocati Michele Cerabona e Antonio Villani.

La Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli ha svolto in tempi brevi le indagini di sua competenza e ha deciso di avanzare una richiesta di archiviazione al GIP per il reato di cui all’art. 416bis, concorso esterno in associazione mafiosa, e la trasmissione degli atti, per competenza, alla Procura di Santa Maria Capua Vetere perché voglia indagare e valutare in merito ad una presunta violazione della legge elettorale.

In attesa della decisione del GIP e delle ulteriori determinazioni della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere la difesa, sicura della correttezza dei comportamenti del loro assistito, – prosegue il comunicato dei legali – confida che l’intera vicenda possa chiudersi positivamente e al più presto.

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