Marano. Rimandati al 2018 i lavori di ampliamento dello stadio comunale. Eppure, stando alle dichiarazioni rese a novembre 2012 al periodico L’attesa dal geometra Gianni Napoli, sarebbero dovuti iniziare al massimo nel 2013, ma, a distanza di oltre tre anni, non se ne parla più. Nel Peg (Piano economico gestionale) il raggiungimento dell’obiettivo era previsto nel 2016, poi, nel recente Piano triennale delle opere pubbliche, i lavori sono stati programmati nel 2018. Con quali fondi? Si tratta di due finanziamenti regionali, uno di 320mila euro e l’altro di 380mila euro, e di un finanziamento ministeriale di 485mila euro. Quello di 320mila euro serve ad ampliare la pista di atletica e la tribuna ospiti; quello di 380mila euro a completare la copertura degli spalti e quello di 485mila euro ad ampliare il settore curva A.

“Il Comune – dichiarò nel 2012 al periodico l’attesa, Giovanni Napoli, il tecnico che segue ancora la questione stadio – ha pure contratto il mutuo di 320mila euro che sarà pagato dalla Regione, mentre quello di 380mila euro sarà contratto appena sarà approvato il bilancio e, anche in questo caso, sarà pagato dalla Regione. Con i 320mila euro amplieremo la pista di atletica e realizzeremo ex novo una parte degli spalti dal lato dell’Istituto Levi (di fronte a quelli attuali). Con i 380mila euro, invece, completeremo la seconda parte degli spalti lato Levi e realizzeremo un campo di calciotto in terra battuta, che dovrà servire per gli allenamenti ed evitare il calpestio del manto erboso”.

Contemporaneamente si stava lavorando per recuperare i 485 mila euro di fondi ministeriali, anticipati dal Comune per l’ampliamento e la copertura delle attuali tribune.

“Ho parlato con i funzionari del Ministero – continuò Gianni Napoli – e mi hanno riferito che la nostra pratica è in istruttoria. Adesso stanno restituendo l’annualità 2008, mentre i nostri soldi sono stati spesi nel 2010”.

Ma cosa era in programma con questi altri fondi?

L’idea originaria, come spiegò Napoli, era quella di coprire per intero gli spalti lato Levi (che bisognava realizzare utilizzando una parte dei 320mila euro e dei 380mila euro) e completare l’intero anello, realizzando ex novo una tribuna lato via Falcone. Inoltre, aggiunse che con una parte di questi soldi si andava a sondare l’acqua di un’altra falda trovata nelle vicinanze dello stadio, per capire se fosse compatibile per l’innaffiamento del manto erboso, in modo da evitare il consumo di acqua potabile.

Di Mimmo Rosiello         

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