Afragola. Il cerchio si stringe giorno dopo giorno per risalire ai colpevoli dell’omicidio di Daniele Stara, il 30enne trucidato a colpi di pistola l’altra notte a Piscinola, mentre attendeva la propria fidanzata a bordo di una Transalp.

Come rivela anche Il Mattino, gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Napoli, guidati dal dirigente Fausto Lamparelli, scavano nella vita del ragazzo. Le modalità con cui è stato eseguito l’attentato porta impressa nell’omicidio la firma della criminalità organizzata. Su questo gli inquirenti non hanno dubbi.

Sta di fatto che Stara non era organico a nessun clan. Non era affiliato al clan Barbato, che regna nel rione Salicelle. Aveva però precedenti per spaccio. Quindi si cerca di indagare proprio nel traffico di stupefacenti. Probabile che Stara abbia commesso qualche sgarro agli uomini del clan, oppure che avesse tentato di mettersi in proprio infrangendo le regole dei Barbato. Anche lui, dunque, potrebbe essere stata solo l’ennesima vittima di una faida, pedina inconsapevole di una guerra dove ogni famiglia vuole dimostrare la propria forza sul territorio a colpi di pistola.

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