Quarto. “Ho capito tardi che c’era un disegno intorno a me”. Così Rosa Capuozzo ha iniziato ieri il racconto del caso Quarto in commissione antimafia. La sindaca è stata ascoltata a Roma dove ha risposto alle domande dei parlamentari.

 

Il clima politicamente non è dei più sereni tanto che la presidente Rosy Bindi si augura che “la lotta alla mafia non sia considerata come mezzo di lotta politica o partitica, strumentalizzabile secondo le contingenza. Spero che quelle stagioni appartengano ormai al passato” dice.

 

Ma oltre ad affrontare la questione prettamente tecnica la Capuozzo torna ad accusare i vertici del Movimento. “Già a luglio chiesi l’espulsione di De Robbio, la seconda volta ne chiesi l’espulsione direttamente a Roberto Fico. Lo feci di nuovo il 6 novembre ma solo dopo il mio interrogatorio venne finalmente presa la decisione”. dice che non considerava minacce le parole di De Robbio, nonostante scriveva poi al marito e al vicesindaco di essere preoccupata.

 

E le conferme del clima teso e del fatto che i vertici ne erano a conoscenza arrivano da altri messaggi tra la Capuozzo e il vicesindaco pubblicati dal Corriere del Mezzogiorno e venuti fuori dai fascicoli d’inchiesta. Stavolta i due parlano di Di Maio. “Ci ritiene degli incompetenti, dovrebbe scendere dal piedistallo” scrive il primo cittadino. E Perotti le risponde: “Gli arrivano notizie sbagliate, ormai è pieno di sé ha solo un po di dialettica”.

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