Giugliano. Oggi sono stati in molti a ricordare sui social il compleanno del compianto professore Mimmo Marrone, melitese di nascita, scomparso d’improvviso nel giugno del 2009, nel pieno degli esami, nel pieno del lavoro, nel pieno della sua vita. Lasciò tutti sgomenti ad affrontare un grande vuoto. Mimmo Marrone lasciò un vuoto incolmabile, non solo nella sua famiglia, ma tra i suoi amici, tra gli alunni e nella scuola Media Basile, dove svolse un lavoro encomiabile e dedicò parte della sua carriera di insegnante.

 

Inutile ricordare quanti anni avrebbe compiuto, la sua immagine, il suo operato e le sue idee continuano scolpite nei suoi figli e in tutti i ragazzi, talvolta a rischio, che lui “adottava” e aiutava indicandogli la strada giusta e quella sbagliata, diventando, amico, zio e dopo insegnante.

Li faceva cantare, recitare e vivere di speranza, e la parte da protagonista spesso la assegnava al più timido, al più silenzioso, affinché potesse anche lui parlare e dire la propria.

Chi gli è stato amico o è stato suo studente sa come finivano i dialoghi con “zio Mimmo”, lui salutava dicendo sempre “ti voglio bene”. Una sottile traccia che riassume la vita di un uomo che ha amato il prossimo e che in quella scuola del centro storico è stato luce, una luce che brilla ancora.

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