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Avevano dichiarato di essere in serie difficoltà economiche tanto da non poter acquistare nemmeno gli alimenti di prima necessità per accaparrarsi il “Bonus spesa Covid- 19“, scoperti 700 furbetti.

È emerso, infatti, che uno o più componenti dei nuclei familiari monitorati, a seconda dei casi, avevano ricevuto lo stipendio o una pensione, anche per cospicui importi, percepito il Reddito di Cittadinanza, indennità di disoccupazione o altre prestazioni sociali agevolate oppure alterato il proprio stato di famiglia indicando soggetti fittizi o non residenti per incrementare la somma da percepire.

Il caso eclatante a Casoria

Emblematico, al riguardo, il caso di una signora residente a Casoria scoperto dalle Fiamme Gialle del 1° Nucleo Operativo Metropolitano che ha presentato un’attestazione ISEE pari a 4.895 euro, ma che in realtà, come appurato, era di oltre 67.000 euro.

La stessa, inoltre, deteneva risparmi sui propri conti correnti per 325.000 euro e un patrimonio immobiliare del valore di circa 36.000 euro. La donna aveva ricevuto 100 euro di buoni spesa, ne dovrà restituire 300. Inoltre saranno effettuati ulteriori controlli per accertare la provenienza dei suoi beni.

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