cubo protettivo coronavirus giugliano

Un cubo protettivo anti-contagio per consentire all’operatore sanitario di proteggerlo mentre intuba un paziente affetto da coronavirus in terapia intensiva. E’ l’invenzione realizzata da una ditta di Qualiano, che ha raccolto l’appello di Pasquale De Negri, il primario del reparto di terapia intensiva dell’ospedale San Giuliano di Giugliano.

Qualiano, realizzato “cubo protettivo” anti-contagio: lo vogliono altri ospedali

La ditta di Qualiano, su indicazione del personale medico del nosocomio giuglianese, ha realizzato un “cubo protettivo” in plexiglass che protegge il medico dal rischio di venire in contatto con le vie respiratorie del paziente mentre lo collega al tubo del ventilatore meccanico.

Si riduce così il rischio di trasmissione del virus. L’operazione di intubazione ed estubazione infatti viene praticata sui malati Covid-19 che non riescono più a respirare. Tuttavia espone a notevoli rischi l’operatore sanitario, che è costretto a operare a distanza ravvicinata con il soggetto infetto. Grazie a questa dispositivo di sicurezza in plastica, il medico dispone finalmente di una protezione mentre innesta il tubo nella trachea del paziente Covid.

Testato nella terapia intensiva di Giugliano, a richiedere il “cubo” all’Asl Napoli 2 Nord sono adesso altri ospedali, tra cui l’ospedale Monaldi di Napoli. Potrà essere di grande aiuto nel contrastare l’insorgenza di eventuali focolai ospedalieri che sono stati tra le principali cause di diffusione del coronavirus in Italia.

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