Michele Di Biase avrebbe vinto 15mila euro in una bisca clandestina a Giugliano il giorno dell’agguato. E’ questa una delle ipotesi, come riporta il quotidiano il Roma, su cui starebbero lavorando gli investigatori. Pare infatti che Paparella amasse giocare a carte e avrebbe contratto debiti da gioco non più ripagati.

Gli uomini della squadra mobile stanno però ricostruendo le ore precedenti al raid. Qualche informatore, sempre secondo il quotidiano napoletano, avrebbe riferito che quando Di Biase è andato a incassare i soldi della vincita avrebbe trovato alcuni uomini della sua stessa cosca che lo avrebbero aggredito verbalmente. Il vizio di Paparella pare non andasse giù al resto del clan giuglianese. Soprattutto se poi venivano lasciati debiti in giro. C’è da capire se la vincita e l’aggressione siano poi legate all’agguato di venerdì sera. Di Biase in ogni caso considerato un pezzo da 90 della cosca giuglianese.

Ma non è questa l’unica pista che seguono gli investigatori. Non si può infatti escludere un attacco dei Mazzarella ai Contini, visto che l’agguato è stato teso proprio nel territorio controllato d quest’ultimi. O ancora Di Biase avrebbe forse compiuto uno sgarro all’alleanza di Secondigliano. Ma fin quando non si troverà il corpo di Paparella queste resteranno solo ipotesi.

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