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Nola. Mazzette da 70mila e da 15mila euro per truccare gli appalti pubblici. Una delle tangenti doveva finanziare anche la campagna elettorale di un politico. E’ quanto accertato dalla Guardia di Finanza di Napoli, che ha dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Napoli nei confronti di cinque persone.

Tangenti in cambio di appalti: 5 cinque arresti

I destinatari dei provvedimenti sono funzionari pubblici e imprenditori, accusati, a vario titolo, di corruzione e turbata libertà degli incanti in relazione ad una gara di appalto indetta dal Comune di Nola per l’esecuzione dei lavori di riqualificazione urbana ed ambientale delle frazioni di Piazzolla e Polvica, completamento delle reti fognarie di quel Comune e del collettore San Giuseppe Vesuviano-Piazzolla.

Le indagini

L’attività, condotta dai finanzieri del Nucleo di Polizia EconomicoFinanziaria di Napoli, scaturisce dall’indagine dalla stampa convenzionalmente denominata The Queen, nel cui ambito erano state riscontrate irregolarità riguardanti varie gare di appalto, di committenza pubblica, gestite da Enti pubblici delle Province di Napoli, Caserta e Benevento.

L’inchiesta fece emergere la sistematica operatività di “colletti bianchi” in grado di incidere in maniera determinante sull’aggiudicazione di dette procedure ad evidenza pubblica, in favore di imprese “predesignate”.

Nell’ordinanza vengono contestate condotte di turbata libertà degli incanti e corruzione al Responsabile Unico del Procedimento (R.u.p.) della gara, Gustavo Anaclerio.

Anaclerio attraverso l’intermediazione di Antonio Sommese (detto Antonello) – collaboratore dell’Assessore allo Sviluppo e Promozione del Turismo della Regione Campania pro-tempore Pasquale Sommese – e dell’imprenditore di Melito di Napoli Luigi Marrone è gravemente indiziato di avere consegnato in anteprima agli ingegneri Guglielmo La Regina e Umberto Perillo documenti riservati inerenti alla gara di appalto.

Le tangenti

I professionisti sarebbero riusciti così a redigere l’offerta tecnica in termini maggiormente vantaggiosi rispetto ai concorrenti garantendo l’aggiudicazione della gara al Raggruppamento Temporaneo di Imprese denominato “Icoop – Impregivi” degli imprenditori edili Antonio Piccolo di Casapesenna e Pasquale Viro di Afragola.

Le attività di investigative hanno permesso anche di fare luce sulle condotte del presidente della commissione di Gara – Funzionario tecnico del Provveditorato Interregionale OO.PP. della Campania, Molise e Basilicata – Catello Esposito, accusato di avere colluso con i partecipanti.

I fatti di corruzione per i quali si procede attengono a dazioni corruttive in favore del R.u.p. Gustavo Anaclerio, per una tangente di circa 70.000 euro, e di Antonio Sommese, per una somma di 15.000 euro, destinata poi a finanziare la campagna elettorale di Pasquale Sommese per le elezioni regionali del 2015.

Per questo motivo Gustavo Anaclerio, Luigi Marrone, Antonio Piccolo e Pasquale Viro sono finiti in carcere. Disposti invece i domiciliari per Catello Esposito.

 

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