inchiesta disastro ambientale litorale domizio

La Procura di Santa Maria Capua Vetere ha aperto un fascicolo di indagine per disastro ambientale sul litorale domizio. Sotto i riflettori degli inquirenti i presunti casi di inquinamento registrati negli ultimi giorni lungo il litorale tra Napoli e Caserta che hanno creato disagi alla balneazione.

Così, mentre l’Arpac cerca di tranquillizzare i bagnanti sullo stato di salute delle acque del litorale con analisi suppletive, la giustizia sta cercando altre risposte. Almeno due le operazioni svolte negli ultimi giorni che cercano di fare luce sulla correlazione tra inquinamento e cattivo funzionamento dei depuratori o dei canali di scolo. Tre giorni fa i carabinieri della Forestale di Caserta, sempre su ordine della Procura di Santa Maria Capua Vetere, ha posto sotto sequestro la griglia di contenimento dei Regi Lagni per un cattivo funzionamento già denunciato nel 2008.

In parallelo, i militari dell’Arma di Qualiano, di recente, hanno riscontrato la presenza di scarichi fognari nelle acque dei Regi Lagni. Il canale, infatti, che sfocia sul litorale domizio, tra Giugliano e Pozzuoli, dovrebbe semplicemente raccogliere le acque pluviali, ma è di pochi giorni fa la notizia data da Il Mattino di un presunto collasso della rete fognaria della città di Marano. L’anomalia avrebbe provocato uno sversamento fuori norma di acque reflue che finiscono direttamente nelle acque del mare.

Sotto la lente di ingrandimento della Procura sammaritana ci sono 1600 scarichi illegali e in un’area in particolare, quella tra la foce del Volturno e il Lago Patria. Intanto la vicenda del presunto disastro ambientale sul litorale domizio sta acquisendo rilevanza nazionale. Oggi arriva in zona anche il sottosegretario all’Ambiente Salvatore Micillo: sarà accompagnato dall’Ammiraglio della Direzione Marittima Campania, il Comandante Pietro Giuseppe Vella, in un sopralluogo via mare lungo tutto il litorale Domizio.

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