Convincere con un cognome importante è sempre difficile, dato che la fama altrui può precedere le proprie qualità. Quella di Roberto Insigne è una storia fatta di tanto talento ma di un perenne confronto. Il fratello Lorenzo è uno dei migliori talenti che il calcio italiano ha offerto negli ultimi anni, e convivere con tutto ciò non sarà stato facile.

Eppure Roberto si è sempre distinto per qualità, sin dai tempi del settore giovanile, dove c’era già chi immaginava un duopolio tecnico negli anni a venire all’ombra del Vesuvio. Mentre Lorenzo ha beneficiato della cura Zeman, a Pescara prima e Foggia poi, per il fratello minore il percorso è stato sicuramente più tortuoso. Le esperienze in prestito non sempre hanno dato i risultati sperati, la gavetta partita da Perugia ha regalato soddisfazioni ma anche difficoltà.

Reduce da un’annata al Parma dove, dopo un ottimo inizio, non è riuscito ad incidere, la sua maturazione ha raggiunto un ulteriore step in quel di Benevento, dove sta vivendo un campionato da assoluto protagonista. In particolar modo nelle ultime uscite ha mostrato una notevole supremazia tecnica, figlia dell’ottimo lavoro del tecnico Bucchi, che ha costruito il suo 3-5-2 sulla fantasia di Insigne e un nove come Coda, ma soprattutto di una crescita mentale che pare essere oramai definitiva.

È quindi evidente come il suo sia un percorso che vede la Serie A come punto d’arrivo, o forse d’inizio: Roberto Insigne, non definitelo “fratello di.

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