Sono passati quasi nove anni dalla morte di Angelo Vassallo, sindaco di Pollica e simbolo della lotta alle mafie nella provincia di Salerno. Nella giornata di oggi il fratello, Dario Vassallo, presidente della Fondazione intitolata ad Angelo, ha denunciato l’emersione di nuovi elementi legati all’uccisione dell’ex sindaco a quasi nove anni di distanza dall’omicidio.

Dalla lettura di alcuni atti ufficiali, sono infatti emersi nuovi particolari che non erano mai stati noti fino ad ora. Le novità hanno fatto crollare la fiducia di Dario Vassallo nella Procura di Salerno e nelle istituzioni.

Questo il suo commento all’agenzia ANSA: «A distanza di otto anni e cinque mesi, altri dubbi si incrociano con quelli precedenti e di colpo svanisce la fiducia nei confronti della Procura di Salerno e di altri uomini delle istituzioni. Percorreremo altre strade, legali e istituzionali, perché nulla può essere lasciato al caso. Avevamo fatto richiesta formale di visionare la relazione balistica e l’autopsia tramite il nostro legale, l’avvocato Antonio Ingroia. Abbiamo scoperto, dopo quasi nove anni, una serie di elementi che nessuno ci aveva mai raccontato.

Si legge che ad uccidere mio fratello sono stati nove colpi su nove, mentre per anni ci hanno raccontato che solo sette avevano raggiunto il corpo di mio fratello. Abbiamo trovato solo due articoli, su decine e decine, dove l’unico a parlare di nove colpi era stato il vice capo della polizia Francesco Cirillo. Perché questa notizia non è mai stata rettificata dagli organi competenti?.

La relazione balistica dice anche chiaramente che le lesioni indicano chiaramente che si trattò di una o più armi caricate con cartucce a proiettile unico. Perché non ci hanno mai detto che le armi da fuoco potevano essere più di una? Inoltre, nella relazione si legge anche che l’aggressore durante l’esplosione dei colpi si sarebbe trovato, in piedi o seduto sul sellino di un motorino, in posizione sopraelevata rispetto alla vittima. Perché non ci hanno mai raccontato della possibile presenza di un motorino?».

Ricordiamo che il corpo di Angelo Vassallo, crivellato di colpi, venne ritrovato all’interno della propria auto, a poche decine di metri dalla sua abitazione, il 5 settembre del 2010. Gli assassini di Vassallo non hanno ancora un nome.

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