pina orlando roma storia

Sono ancora in corso le ricerche di Sara e Benedetta, le piccole neonate di 5 mesi appena che sarebbero morte insieme alla mamma, Pina Orlando (foto), lanciatasi dal Ponte Testaccio nelle acque del Tevere. Le bimbe sarebbero state avvolte in un lenzuolo e portate via dalla 38enne originaria di Agnone, in provincia di Isernia, all’alba di ieri mattina, prima di sparire nel nulla.

A far temere il peggio l’unico testimone che ha visto la donna gettarsi nel vuoto. L’uomo – al momento ancora irrintracciabile – ai soccorritori aveva riferito di aver visto la donna lanciarsi nel fiume tenendo le piccole in braccio. Una scena atroce, che probabilmente verrà confermata a breve con il rinvenimento dei corpicini senza vita delle bimbe. La donna, ieri mattina, ha percorso seicento metri, la distanza che separa da Ponte Testaccio l’abitazione dove viveva insieme  marito ingegnere, Francesco. Poi la decisione, forse premeditata, di farla finita.

I due coniugi si erano trasferiti a Roma dal Molise lo scorso luglio. Era vicina al Policlinico Gemelli, dove praticano una delle terapie intensive neonatali più importanti di Italia. Lei, laureata in giurisprudenza, lui, ingegnere affermato. Si erano conosciuti nel 2013 e si sono innamorati subito. Si sposano nel 2013 e cercano insistentemente un figlio che non arriva. Poi il miracolo: Pina è incinta. Al Gemelli, il 24 agosto scorso, dà alla luce tre bambine, una purtroppo muore. Le altre due, invece, sono premature così le bimbe restano in terapia neonatale.

E’ un periodo difficile, le piccole sono segnate da problemi di salute. I genitori di lui e di lei si danno i turni e vengono a Roma dal Molise per dare una mano. Pina esce poco, ma non dice a nessuno che non ce la fa più e che è colpita da una forma acuta di depressione. Martedì viene dimessa Sara. Dopo due giorni, Pina si sveglia, indossa stivali scuri e un piumino nero, prende le bimbe e percorre i 600 passi che la separano dal suicidio.

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