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Maxi-sequestro ai danni di Roberto Trombetta, docente di scuola ma affiliato al clan dei Belforte di Marcianise. Nato a Casagiove il 18 settembre 1964, è già detenuto. Il provvedimento di sequestro è stato eseguito dalla Guardia di Finanza e dagli agenti della Questura di Caserta. I sigilli sono scattati per sei fabbricati, siti in Marcianise , nonché per diversi rapporti finanziari, nella disponibilità del Trombetta e del suo nucleo familiare, per un valore complessivo di oltre 1 milione di euro.

Trombetta era stato condannato – con sentenza del 28 febbraio 2014 – dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere alla pena di anni 4 di reclusione, per estorsione continuata e aggravata dalla metodologia mafiosa e, da ultimo, raggiunto da ordinanza di custodia cautelare in carcere, in data 17 aprile 2016, per i reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, in qualità dipartecipe al “clan Belforte”, nonché per numerosi episodi di usura e di estorsione aggravati sempre dal metodo mafioso.

Diversi sono stati i diversi collaboratori di giustizia che hanno concordemente indicato il Trombetta come persona che non solo era a disposizione del clan, raccoglieva tangenti e curava i rapporti con politici e imprenditori, ma che scontava assegni postdatati con il supporto del boss Salvatore Belforte, lucrandone una rilevante quota di interessi (pari al 3-4 % mensile). Le attività investigative svolte hanno, quindi, complessivamente dimostrato come Trombetta abbia tratto vantaggio, negli anni, dalla collusione con il “clan Belforte”, beneficiando di una cospicua ricchezza da ritenersi all’origine inquinata e, pertanto,sottoponibile a sequestro di prevenzione.

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