E’ finito di nuovo in carcere Michele Di Nardo, reggente del clan Mallardo. Nella giornata di ieri i militari dell’arma, guidati dal capitano Andrea Coratza, hanno eseguito un provvedimento di condanna definitiva di quattro anni nei confronti del ras giuglianese per estorsioni aggravate dal metodo mafioso commesse ai danni di distributori di carburante e per una rapina aggravata in  concorso: i reati risalgono all’aprile 2009 e furono commessi a giugliano in campania.

Lo scorso 30 agosto, su decisione della Procura Generale del tribunale di Napoli, Di Nardo era stato scarcerato per pena in libertà vigilata. A poco più di due settimane dalla scarcerazione si riaprono per lui le porte del carcere di Secondigliano.  Di Nardo era considerato dalla Procura il reggente del clan Mallardo, uomo di fiducia di Feliciano Mallardo, capoclan di San Nicola (deceduto nel 2015): fu arrestato nell’agosto del 2013 a Palinuro, dopo essere sfuggito a un blitz nel 2012 che portò all’arresto di 47 affiliati.

Fu localizzato nel paesino cilentino dagli investigatori grazie ai post su Facebook pubblicati dalla sua fidanzata. Sorpreso a un tavolo della piazzetta principale, fu bloccato senza che opponesse resistenza. Di Nardo, durante la sua reggenza, manteneva il controllo delle estorsioni e del traffico degli stupefacenti del clan, così come ricostruito dagli investigatori anche grazie alle dichiarazioni del pentito Giuliano Pirozzi.

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