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REGGIO CALABRIA. Tredici arresti tra imprenditori e presunti ‘ndranghetisti. Operazione dei carabinieri di Reggio Calabria questa mattina per l’esecuzione di 13 ordinanze di custodia cautelare. Le indagini, coordinate dalla Dda di Reggio Calabria, secondo gli investigatori, avrebbero permesso di accertare la sistematica infiltrazione delle cosche calabresi nei lavori necessari alla realizzazione dei parchi eolici nelle province di Reggio Calabria, Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia.

Nel corso delle indagini sono emersi numerosi episodi estorsivi in danno delle aziende committenti dei lavori per la realizzazione di parchi eolici in Calabria, perfezionati grazie all’apporto di imprese colluse con le compagini mafiose egemoni sulle aree in cui sono state realizzate le opere. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione, illecita concorrenza con violenza o minaccia e danneggiamento, aggravati dal metodo o delle finalità mafiose, e induzione indebita a dare o promettere utilità.

Ci sono il sindaco di Cortale (Catanzaro), Francesco Scalfaro, e sei imprenditori tra le 13 persone arrestate stamani dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria nell’ambito dell’operazione “Via col vento” che ha portato alla scoperta delle infiltrazioni della ‘ndrangheta nei lavori per la realizzazione dei parchi eolici in Calabria. I carabinieri hanno anche sequestrato 6 imprese per un valore di 42 milioni di euro.

Dagli approfondimenti svolti dai Carabinieri è emerso, in particolare, il ruolo ricoperto da Giuseppe Evalto, imprenditore di Pizzo Calabro (VV) del settore trasporti ritenuto affiliato ai “Mancuso” di Limbadi: in quanto contemporaneamente imprenditore e collettore degli interessi delle consorterie, rappresenta una figura “cerniera” in grado di relazionarsi con le due realtà – quella criminale e quella imprenditoriale – e di riuscire ad imporre alle società impegnate nella realizzazione dei parchi eolici l’affidamento, a favore di ditte colluse o compiacenti, dei lavori  collegati alla realizzazione delle opere.

Gli impianti su cui si sono focalizzate le attenzioni degli investigatori sono quelli di Piani di Lopa- Campi di Sant’Antonio, nella provincia di Reggio Calabria, il parco eolico di Amaroni, nella provincia di Catanzaro, il parco eolico di San Biagio e quello di Cutro, nella provincia di Crotone.

Tra i destinatari dell’ordinanza cautelare  anche un amministratore pubblico, Sindaco di Cortale (CZ),  tuttora in carica, Francesco Scalfaro, che a fronte del suo benestare alla realizzazione di alcuni interventi stradali nel territorio del Comune, aveva preteso l’assunzione di operai da lui indicati: il mancato esaudimento della richiesta aveva determinato la provvisoria chiusura di un nevralgico tratto di strada, causando, in tal modo, onerosi ritardi al cronoprogramma dei lavori.

I destinatari della misura della custodia cautelare in carcere sono:

  1. EVALTO Giuseppe, cl. 63;
  2. PAVIGLIANITI Antonino, cl. 65;
  3. ANELLO Rocco, cl. 61;
  4. ERRICO Giuseppe, cl. 54;
  5. IELAPI Romeo, cl. 72;
  6. MANCUSO Pantaleone, cl. 61;
  7. TRAPASSO Giovanni, cl. 48;

Invece agli arresti domiciliari finiscono:

  1. D’AGOSTINO Domenico Fedele, cl. 58;
  2. SCALFARO Francesco, cl. 59;
  3. DI PALMA Riccardo, cl. 72;
  4. FUOCO Mario, cl. 51;
  5. GIARDINO Giovanni, cl.72;
  6. SCOGNAMIGLIO Mario, cl. 77,

 

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