omicidio vincenzo amendola san giovanni a teduccio richiesta ergastolo killer

Chiesto l’ergastolo per Gaetano Formicola, figlio del boss, e Giovanni Tabasco. Sono accusati di aver ucciso e seppellito Vincenzo Amendola, responsabile, secondo loro, di aver avuto la storia con la moglie del boss.  Per Raffaele Morra, invece, terzo, componente della banda, il pubblico ministero ha chiesto 6 anni di carcere per occultamento di cadavere.

I tre criminali, di San Giovanni a Teduccio, periferia est del capoluogo, avevano chiesto il rito abbreviato per ottenere uno sconto di pena, ma la Procura, nel processo celebrato davanti alla Corte d’Assise di Napoli, ha formulato richieste di condanna molto pesanti.

Secondo l’ipotesi accusatoria, i giovani sicari avrebbero ucciso Vincenzo Amendola, lo scorso 4 febbraio 2016, il delitto si sarebbe consumato per una questione “d’onore” perché a quanto pare la vittima si aggirava per il quartiere vantandosi di una relazione sentimentale con la moglie di Antonio Formicola, un boss del quartiere e padre di uno dei tre killer. Secondo quanto riportato da una dichiarazione del testimone oculare Gaetano Nunziata, la vittima che tutti riconoscevano con il soprannome di “Vincenzino” davanti alle dicerie in merito alla sua relazione rispondeva alla madre: “Il quartiere così dice, ma hanno capito una cosa per un’altra”.

La decisione di uccidere il ragazzo avvenne durante una riunione avvenuta a casa della nonna della vittima, donna con un cognome “assai noto” nel mondo della criminalità napoletana. “Lì fu deciso come doveva morire Vincenzo e per mano di chi”, scrive il magistrato.

Quel giorno, il 4 febbraio 2016, Vincenzo era stato incrociato dai suoi sicari nel luogo dove era solito stare tra le panchine del “bronx”,  è stato poi portato nella fossa scavata a San Giovanni ad ucciderlo sarebbero stati colpi di pistola a distanza riavvicinata e senza ripensamenti. Una notte diversa purtroppo quella di Vincenzo. I tre ragazzi furono incarcerati lo scorso 22 marzo dopo una serie di testimonianze e telefonate raccolte durante la prima serie di indagini, per poi essere liberati dal tribunale del Riesame per mancanza di prove. Ora rischiano l’ergastolo.

continua a leggere su Teleclubitalia.it
resta sempre aggiornato con il nostro canale WhatsApp