C’è anche il boss Antonio Esposito tra i 19 arrestati di questa mattina a Maddaloni, nel casertano, legati al clan Belforte, egemone nel casertano. I reati contestati sono il delitto di associazione a delinquere finalizzata al traffico ed alla commercializzazione di stupefacenti, aggravato dal metodo mafioso.

Antonio Esposito in passato ha ottenuto un risarcimento di 100 mila euro dallo Stato per quella che all’epoca fu ritenuta una carcerazione ingiusta. Sostanzialmente l’uomo, dopo una condanna all’ergastolo in primo grado, era stato assolto con sentenza definitiva dall’accusa di avere ucciso un immigrato per futili motivi. Testimonianze poi di alcuni pentiti confermarono il suo coinvolgimento in quel delitto, ma non poté più essere processato per il principio del ne bis in idem.

Ad Esposito, che è detenuto per un altro omicidio, il provvedimento restrittivo è stato notificato in carcere. Fu infatti arrestato di nuovo con l’accusa di avere ucciso il capo di una piazza di spaccio di Maddaloni che, durante la sua detenzione, aveva gestito autonomamente l’attività illecita, senza versare le percentuali al boss.

 

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