II 31 marzo 2015 la Squadra Mobile della Questura di Napoli ha dato esecuzione ad un’ordinanza cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli nei confronti di 5 indagati – appartenenti al clan “Mazzarella”, articolazione operante sul territorio di piazza Mercato, organizzata e gestita da Francesco Mazzarella.
In particolare, l’ordinanza cautelare ha ad oggetto quattro omicidi commessi negli anni 2004 e 2005, per i quali le indagini svolte aIl’epoca dei fatti, pur consentendo di acquisire una serie di elementi utili in ordine al contesto nel quale gli omicidi erano stati commessi, non avevano condotto ad un quadro indiziario grave nei confronti dei responsabili, quali mandanti e autori moteriali.
Solo in seguito alla collaborazione con la giustizia di alcuni esponenti di rilievo del pericoloso clan Mazzarella o di organizzazioni che, comunque, hanno avuto rapporti con tale clan, è stato possibile ricostruire in maniera chiara le vicende e di attribuire a ciascun indagato un ruolo nella commissione del fatto.

 
Fonte primaria, si legge nell’ordinanza, sono le dichiarazioni di Persico Giuseppe, affiliato al clan Mazzarella con il ruolo di reggente dell’articolazione operante a piazza Mercato, impegnato nelle attivita di estorsione e di gestione del mercato della droga, alle dirette dipendenze di Franco Mazzarella, figlio del capostipite Gennaro.

 
Le dichiarazioni di Persico Giuseppe, esecutore materiale, hanno consentito di ricostruire, in particolare, l’omicidio di FERRONE Francesco, avvenuto il 17.06.2004, l’omicidio di SCAFARO Antonio, avvenuto il 6.03.2005 e il duplice omicidio di due cittadini extracomunitari avvenuto in un campo nomadi ubicato in Napoli Secondigliano.
L’omicidio di Ferrone Francesco a stato commesso il 3.2.04 e si inserisce nel contesto dello scontro in atto in quel periodo tra i Mazzarella e la famiglia Mauro, quest’ultima gia destinataria di precedenti attentati, in particolare, gli incendi dei garage avvenuti nel 2002/2003.
La vittima a stata colpita da due proiettili mentre si trovava nel proprio ufficio, su un soppalco all’interno del garage GAMA, seduto su una sedia posta alle spalle di una scrivania.
Anche l’omicidio di Scafaro Antonio 6 avvenuto nel periodo di pieno scontro tra le famiglie Mazzarella e Mauro -116.3.05-.

 

La vittima è stata attinta in piazza Largo al Mercato da cinque colpi di arma da fuoco anche se i colpi esplosi sono stati almeno 17, in quanto nel corso del sopralluogo sono stati sequestrati 11 bossoli calibro 9 Lugher Geco, 2 bossoli calibro 45 auto Geco, 4 pallottole deformate, 1 frammento di camicia di proiettile, e fori di proiettile sono stati trovati anche sulle saracinesche di un negozio al civico 17.19

 

Il duplice omicidio di due rom Mirko Radosalvljevic e Goran Radosavljevic è avvenuto nel campo di Secondigliano nel 2004.

 

Come emerge dagli elementi raccolti il cruento omicidio non è stato altro che la risposta ad un furto commesso, da altri soggetti rumeni non individuati dai clan, nell’abitazione del capo Franco Mazzarella, in pieno giorno e mentolo stesso dormiva insieme alla propria famiglia.

 

L’intenzione di Mazzarella era di effettuare indagini, individuare i colpevoli ed eliminarlo ma non essendo riusciti nel compito affidato loro, gli affiliati hanno deciso di recarsi presso il campo nomadi ed uccidere qualcuno appartenente alla stessa etnia degli autori del furto.

 

Al momento dell’omicidio, in auto con una delle vittime si trovava il fratello di 12 anni. I due tornavano al campo nomadi dopo aver acquistato una pizza.

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