Si arricchisce di un altro tassello la vicenda primarie pd in Campania. E una nuova tegola si abbatte su vincenzo De Luca. La Corte di Appello di Salerno lo ha dichiarato decaduto dalla carica di sindaco. Il verdetto conferma la sentenza di primo grado per l’incompatibilità per il doppio incarico di primo cittadino e viceministro ai tempi del governo Letta. La sentenza di decadenza è già esecutiva, ma c’è la possibilità che De Luca possa ancora restare sindaco in attesa del terzo grado di giudizio.

“Esprimo – ha dichiarato Vincenzo De Luca – la mia soddisfazione per la sentenza della Corte d’Appello che, stabilendo la decadenza, consente la continuità dell’attività amministrativa, evitando la nomina del Commissario e lo scioglimento del Consiglio. Questo mi lascia pienamente libero di sviluppare la mia iniziativa in vista delle primarie per la Regione Campania. Sul piano del diritto, procederemo all’immediato ricorso in Cassazione, contro una sentenza che – essendo fra l’altro cessata da un anno la materia del contendere – propone un giudizio di merito, in tema di incompatibilità, che ci vede in totale dissenso. Al di là di valutazioni più sostanziali, non si comprende la decadenza dalla carica elettiva e precedente, rispetto a un incarico non elettivo e successivo. Attenderemo con serenità la pronuncia della Cassazione”.

Intanto sul fronte primarie l’ultimo a presentare la sua candidatura è il socialista Marco di Lello. Ma più passano i giorni e più la vicenda si fa intricata. De Luca, infatti, è sì eleggibile ma rischierebbe una sospensione nel caso in cui dovesse arrivare a palazzo Santa Lucia. E per questo i democratici campani pare abbiano iniziato un pressing a Roma per risolvere la questione. L’aut aut pare sia “o si modifica la legge Severino o ritiriamo l’appoggio a De luca”. Il primo cittadino però non frena e smentisce qualsiasi passo indietro. Anche se con questa nuova sentenza che si va ad aggiungere a quella per abuso d’ufficio, gli scenari si fanno più complicati.

Intanto anche Cantone dice la sua sulle primarie. Secondo il presidente dell’autorità anticorruzione sono uno strumento fondamentale di democrazia ma devono essere garantite per legge.

Gennaro Migliore, invece, cavallo su cui punta l’area renziana, non ha ancora formalizzato la sua posizione. Forse perché, come fanno sapere fonti romane, con l’elezione del nuovo presidente della repubblica potrebbero cambiare gli scenari anche in Campania. L’attuale assetto del governo potrebbe subire qualche modifica, le primarie sparire e potrebbe spuntare un unico nuovo nome dal cilindro.

 

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