Il giorno dopo la bomba caduta sul Comune di Qualiano si fanno i conti con i risvolti politici di questa vicenda. A pochi mesi dalle elezioni comunali su Ludovico De Luca c’è la scure della magistratura. Una vicenda di non poco contro. La prefettura potrebbe decidere per l’incandidabilità dell’attuale primo cittadino nel caso in cui ci fosse processo e poi condanna. Il tutto dipenderà dalla decisione del giudice che potrà archiviare o rinviare tutti gli indagati a giudizio. Con il sindaco sotto accusa per voto di scambio ci sono finiti Pasquale Infante, Michele Pirozzi, Antonio Mauriello, Salvatore Castellone, Giuseppe Davide, Carmine Topo,  Laura Simioli e Paola Gennaro.

Di tutti gli indagati solo due hanno ammesso di elargire denaro, generi alimentari e ricariche telefoniche. I due accusatori hanno spiegato ai carabinieri di aver agito per nome e per conto dell’attuale sindaco che aveva promesso loro posti di lavoro sotto forma di una cooperativa. Il gruppo dava soldi, 25 euro circa, a persone indicate dal primo cittadino. Spesso e volentieri si trattava di residenti delle case popolari. I “doni” sia nel periodo elettorale che durante il ballottaggio. In tutto circa una cinquantina di famiglie per racimolare 100 voti circa.

“Caricavamo i generi alimentai in macchina – spiega un accusato – facevamo la spesa al supermercato con i soldi dati dal sindaco e poi andavamo a distribuire tutto”. Il sindaco si è già difeso da ogni accusa dichiarando di non conoscere i suoi accusatori.

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