Manca il numero legale, salta il Consiglio comunale. L’assise era stata convocata d’urgenza e per discutere della convenzione per il Piano sociale di zona, fresca di bocciatura da parte del responsabile del quinto settore e del segretario generale del Comune, e delle variazioni da apportare al collegio dei revisori dei conti. Un flop annunciato, poiché in tanti – anche se non ufficialmente – avevano manifestato la propria intenzione di non recarsi in aula, a quanto pare alla luce dei pareri sfavorevoli emessi dai funzionari comunali sull’atto (convenzione piano sociale di zona) sottoscritto nei giorni scorsi da cinque sindaci: Porcelli, Carpentieri, De Luca, Salatiello e Gaudieri.

I numeri e le dichiarazioni. In aula consiliare mancavano ben diciannove consiglieri su trenta. Durissima l’opposizione: “E’ l’ennesima riprova dell’incapacità amministrativa – tuona Luigi Sarnataro, capogruppo Pd – non sono in grado di portare avanti nemmeno atti che attengono all’ordinaria amministrazione. Il Piano sociale di zona è oramai a un passo dal commissariamento e, come se non bastasse, potrebbe esserci problemi anche sul fronte del bilancio, a causa della mancata nomina del presidente dei revisori dei conti”. Fortemente critico anche il consigliere Mauro Romualdo: “Cinque sindaci hanno deciso di far morire il Piano sociale di zona, adottando logiche e modalità tipiche della destra. Si pensa solo a far quadrare i numeri, le cifre, e non si tiene conto del disagio sociale e delle problematiche delle fasce più deboli”. Dalla file della maggioranza interviene il vicepresidente del Consiglio Nino Porri: “Approfondiremo la questione all’interno della maggioranza, per capire bene cosa sia successo”, questo il lapidario commento dell’esponente della Lista Porcelli. La convenzione sottoscritta in extremis dai primi cittadini di Mugnano (ente capofila), Qualiano, Melito, Calvizzano e Villaricca, giudicata sfavorevolmente dai funzionari di Mugnano per vizi di legittimità, era l’ultimo tentativo per tentare di scongiurare il commissariamento della Regione, che ha già notificato agli enti interessati un’apposita delibera. Manca ora solo la firma del presidente della Regione Stefano Caldoro.

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