A seguito dell’attentato di Barcellona di giovedì (nel quale hanno perso la vita anche tre italiani, tra cui un giovane Veneto) e dopo la riunione di ieri mattina al Viminale del Comitato di analisi strategica antiterrorismo, il ministro dell’Interno Marco Minniti ha chiesto alle prefetture di tenere alto il livello di vigilanza e potenziare le misure di sicurezza in luoghi affollati e su obiettivi sensibili. Ad aumentare l’allerta anche le minacce lanciate dall’ISIS: “Dopo Barcellona, tocca all’Italia”.

A Roma sono state attive misure di sicurezza eccezionali da quando è cominciato il Giubileo straordinario voluto da papa Francesco, già concluso senza particolari emergenze. L’allerta è però sempre valida soprattutto per il Vaticano e la Basilica di San Pietro. Secondo una lista stilata dal Ministero dell’Interno, l’allerta è alta per dicasteri, sedi governative, ambasciate, multinazionali, gruppi finanziari degli Stati Uniti, basi Nato, compagnie aeree, scuole americane, stazioni ferroviarie e della metropolitana, simboli culturali ed edifici religiosi, in particolare le sinagoghe. Ipotesi barriere o fioriere in via del Corso e ai Fori Imperiali, stop agli Ncc in piazza del Campidoglio (cioè auto a noleggio).

A Milano il Duomo meneghino è a rischio attentati secondo quanto segnalato dall’Fbi al governo italiano. E dato che siamo una delle potenze che fanno parte della coalizione anti Daesh, lo Stato Islamico ha già minacciato direttamente l’Italia, anche con video messi online su internet. Sotto occhio anche la Scala e la Caserma Santa Barbara. Blindati i Navigli, la Galleria e la Darsena. Installati moduli antisfondamento in zona Duomo. Possibili obiettivi dei terroristi potrebbero essere anche i luoghi pubblici della Brianza: l’Esselunga di Seregno, il parcheggio di un pub, le caserme dei carabinieri di Desio e Giussano. Tali luoghi erano stati scelti da una presunta cellula di jihadisti operante in Italia, ma alla fine di varie indagini il tutto risultò essere il frutto di farneticazioni. Altre informazioni riguardano dei probabili attentati che potrebbero colpire in contemporanea piazza San Marco a Venezia e piazza Santa Maria del Fiore a Firenze.

A Napoli gli imbarchi per le isole del Golfo di Napoli, Via Toledo, i principali percorsi turistici sono alcune delle zone per le quali l’attenzione delle forze dell’ordine nel capoluogo campano è stata ulteriormente rafforzata dopo i fatti di Barcellona.  Gli obiettivi sensibili sono l’aeroporto di Capodichino, il Porto, la Stazione centrale, i grandi alberghi del lungomare di via Caracciolo e Mergellina, piazza del Plebiscito e tutti i luoghi a forte aggregazione sociale come metropolitana e circumvesuviana.

”La ‘massima attenzione’ già caratterizzava da tempo l’attività – ha spiegato all’ANSA il vice prefetto vicario, Demetrio Martino – con la riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza, al quale ha partecipato anche il rappresentante militare che coordina ‘Strade Sicure’, abbiamo avviato un ulteriore monitoraggio della situazione in relazione sia agli eventi in programma nelle prossime settimane, in ogni caso già studiati, sia per una più accurata analisi di dettaglio”. Ci sarà, dunque, un rafforzamento delle misure di sicurezza con l’utilizzazione di nuove protezioni ‘fisiche’ in alcune aree (come sbarramenti al traffico) e con l’utilizzazione di unità già operanti ”in uno scacchiere complessivo che riguarda Napoli e la sua area metropolitana”.

 

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