Napoli. Tre omicidi nel giro di poche settimane. Tutti e tre con le stesse modalità. Una pistola a tamburo che non lascia bossoli. Mario Volpicelli, Giovanni Sarno e Mariolino Barometro. Tutti e e tre, secondo una delle piste seguite dagli inquirenti, cou un’unica matrice comune: un legame con i pentiti Sarno, gli ex boss del rione De Gasperi di Ponticelli.

Già, perché gli stessi pentiti avrebbero indicato Mariolino come un favoreggiatore del clan, anche se le loro dichiarazioni non hanno trovato un vero riscontro. Ma la presenza di Barometro negli ambienti della malavita locale emergerebbe anche nell’inchiesta della DIA della Procura di Napoli Nord condotta dal p.m. Ribeira, che vede Barometro indagato per un’attività estorsiva consumata nel comune di Giugliano.

Gli episodi sono collegati? Le piste sono intrecciate? “Era amato da tutti”, ha dichiarato a il Roma Antonio Barometro, fratello dell’uomo ucciso. “Forse è stato ammazzato per una parola di troppo. Era sotto inchiesta ma era sereno e diceva che si trattava di un malinteso”.

Un fatto è certo: Barometro non si aspettava di essere ucciso. E’ stato colto di sorpresa quando, due giorni fa, alle 19 e 15, un sicario a bordo di uno scooter ha esploso cinque colpi di proiettile alla schiena mentre scappava dall’ingresso di une cremeria appartenente a un amico di famiglia. L’omicidio è stato condotto in pieno giorno, secondo modalità di stampo camorristico: chi voleva uccidere Mariolino, sapeva dove e come colpire. Solo il passato del vigile urbano potrà fare luce sulle ragioni del suo brutale omicidio.

 

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