C’è un nuovo coro razzista, perché altra parola non si può usare, in quel di Roma. Ignorati gli appelli di un grande cantante, portabandiera di una tifoseria, come Venditti, allo stesso modo in cui a Bologna si ignorò e ripudiò un altro maestro rappresentante una città quale Gianni Morandi.

 

Evidentemente a Roma il nuovo coro dei tifosi del Napoli, “Un giorno all’improvviso m’innamorai di te”, non è piaciuto dato che i napoletani non sono caduti nella provocazione, e così hanno storpiato questo splendido coro, che parla dell’amore per una squadra ed una città, e lo hanno reso un inno alla morte.

 

E così, anche mentre la squadra si gioca la qualificazione in Champions League, in un clima surreale a causa dei tifosi, ci sono cori contro una città (non è questione di tifo) che tranquilla si sta facendo i fatti suoi qualche chilometro più a Sud.

 

Il coro che segue è stato “inaugurato” con la partita della Primavera, per dare il buon esempio ai giovani

“..Un giorno all’improvviso,
il Vesuvio eruttera’,
e sta città de Merda col Fuoco lavera’,
Colera e Salmonella,
ma siete ancora qua,
qual è l’epidemia,
che vi sterminera’?
Ale ale ale, ale Vesuvio ale”

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