Un suicidio. Una partita scialba e giocata male, finita peggio con una squadra senza forza che si accontenta del pareggio. Mancano gli stimoli e mancano le idee e manca anche un arbitro all’altezza di quello che una volta si riteneva essere il più bel campionato del mondo.
Era un allenamento in vista della Finale di Coppa Italia, l’ennesimo, sperando in un risultato della Roma che si gioca le ultime, vane, speranze scudetto nel posticipo.
Albiol in panchina, Jorginho in panchina, (e quando entra per Bherami si vede), squadra affidata ad Insigne che corre per tutta la partita, fa alcuni gesti da fuoriclasse ma si mangia dei gol fatti, e a Zapata che delizia il pubblico con una prestazione terribile.
Il match si sblocca grazie ad un gol pazzesco di Callejon ma si rimette in sesto grazie ad un errore di Reina e al gol in fuorigioco di Bruno Fernandes.
Il secondo tempo è degno di nota solo per l’espulsione, giusta, di Fernandez, ma ora la testa deve andare alla finale con la Fiorentina perché è un appuntamento che non si può fallire per non trasformare una stagione in una Caporetto.

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