E’ stato arrestato con l’accusa di omicidio preterintenzionale Andrea Tamburrino, 42enne originario di Caserta, che è stato dal principio l’unico indagato per la morte di Giuseppe Langella. Il cadavere era stato ritrovato dai carabinieri il 2 dicembre scorso in una villa di via Giovenale, a Formia, nel quartiere di Acquatraversa.

Uno scenario investigativo molto complesso, perché nella stessa abitazione era stato trovato anche Tamburrino, riverso a terra ed agonizzante in seguito a un tentativo di suicidio. L’autopsia, qualche giorno più tardi, aveva confermato che Langella, 52 anni, autotrasportatore, era stato vittima di un’aggressione. Andrea Tamburrino aveva cercato di sviare le indagini cercando di ripulire le tracce del crimine, ma i carabinieri del Nucleo investivo del comando provinciale di Latina e il Ris di Roma sono riusciti a raccogliere tutte le tracce che hanno ricostruito la prova del pestaggio subito dall’uomo.

Durante i mesi di serrate indagini, i carabinieri hanno esaminato i dispositivi infromatici e i telefoni utilizzati, hanno ascoltato diverse persone informati sui fatti e infine analizzato la personalità e la vita dei due personaggi coinvolti. Secondo i carabinieri i due convivevano. Tamburrino, in particolare, era un soggetto violento e manipolatore, come testimoniano altri procedimenti giudiziari a suo carico e la condanne a sei anni e sei mesi, per cumuli di pena, che ha portato il 21 dicembre scorso al suo arresto.

Le prove raccolte nel corso del lungo lavoro investigativo, coordinato dal sostituto procuratore D’Orefice della Procura di Cassino, hanno quindi convinto il Gip del tribunale di Cassino ad emettere un provvedimento  cautelare per Tamburrino per l’omicidio preterintenzionale di Langella.

continua a leggere su Teleclubitalia.it
resta sempre aggiornato con il nostro canale WhatsApp
Banner tv77 Finearticolo