Marito e moglie giù nella scarpata di cava Monticelli. Lui 50 anni, lei 49, Luigi Simenone e Immacolata  Assisi, insieme nella vita e nella morte. Un colpo al sopracciglio per la donna, due colpi in fronte per l’uomo. Per un po’ si è battuta la pista dell’omicidio suicidio. Poi si è fatto largo all’ipotesi di un duplice omicidio. Gli schizzi di sangue nell’auto, la macchina chiusa, i corpi riversi a distanza di metri l’uno dall’altra nel canone della discarica, tutti elementi che portano alla ricerca di un killer, colui che avrebbe freddato la coppia di Napoli ma residente a Melito da diversi anni.

 

Sul posto il taxi dell’uomo. Ed è stato proprio la vettura ad insospettire una donna che avrebbe allertato la polizia. Giunti sul posto gli agenti del commissariato di Giugliano hanno prima trovato il corpo del 50enne, poi dopo qualche ora quello della donna. Non è chiaro cosa fosse stato segnalato nella telefonata se solo la presenza dell’auto sporca di sangue o anche la presenza di un corpo. A chiarire la dinamica saranno gli agenti della scientifica giunti sul posto dopo gli agenti del commissariato. Al vaglio degli inquirenti diversi elementi importanti. L’auto parcheggiata lì in quel modo, le impronte lasciate, i colpi esplosi. Un elemento più importante di tutti è il mancato ritrovamento dell’arma e di polvere da sparo sui corpi, particolari che avvalorano sempre di più la pista dell’omicidio.

 

 

12.36 Si chiamano Immacolata Assisi e Gino Simeone, entrambi di 49 anni, i corpi rinvenuti nella cava. Marito e moglie di Melito sono stati uccisi con dei colpi di pistola.

L’omicidio sarebbe successo ieri sera. I corpi, poi, sarebbero stati gettati giù nella scarpata.

E’ quanto trovato dalla polizia all’interno della scarpata della cava di Masseria Monticelli.

Da quanto appreso dalla polizia, sul posto per tutto il giorno ci sono stati gli agenti del Commissariato di Giugliano, diretti dal primo dirigente Pasquale Trocino, uno dei due cadaveri sarebbe stato ucciso in auto.

L’altro, invece, probabilmente sul ciglio del precipizio.

Gli inquirenti non escludono nessuna pista, come quella dell’omicidio-suicidio.

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