La città non si era ancora ripresa dallo choc per la morte di Salvatore Giordano, quando si è diffusa la notizia dell’incidente che ha provocato il decesso di Giulia Menna, 15 anni, studentessa.

La giovane, assieme ad altri tre amici, si trovava ieri sera nel piazzale Yasser Arafat, nei pressi del liceo Segrè, ed era seduta ad uno dei tavoli posti nelle adiacenze di un venditore ambulante di panini e kebab.

Il gruppetto di amici è stato investito da una Renault Clio guidata da un 19 enne, giunto nel piazzale poco prima e proprio in compagnia di Giulia. Il ragazzo ha perso il controllo dell’autovettura, con ogni probabilità a causa di una sgommata mal riuscita o di un’altra manovra azzardata. Per Giulia, centrata dal tavolino a cui era seduta, non c’è stato nulla da dare, nonostante l’immediato trasporto presso l’ospedale San Giuliano di Giugliano.

Un altro giovane ha invece riportato fratture alla tibia e al femore. Se l’è cavata con qualche escoriazione un’altra ragazzina, mentre il quarto ragazzo è rimasto illeso: si era alzato poco prima che arrivasse la Renault Clio. La notizia del tragico evento ha fatto rapidamente il giro della città.

“Piazzale Arafat, soprattutto in tarda serata, è ormai diventato il luogo dell’anarchia – dicono molti residenti ed esponenti del civico consesso che abitano in zona – E’ un punto della città che meriterebbe maggiore attenzione e controlli da parte delle forze dell’ordine. Più volte lo abbiamo sollecitato”.

Sotto choc anche i familiari del ragazzo alla guida della Clio: “Conosco Giulia e suo padre: è uno dei miei migliori amici”, queste le sue prime parole all’arrivo dei carabinieri della locale tenenza e dei militari dell’Arma di Giugliano. Il ragazzo, interrogato la scorsa notte, non è in stato di fermo.

Giulia lo scorso anno stava nella stessa classe di Salvatore, il ragazzo ucciso dai calcinacci alla Galleria Umberto. Entrambi nella Terza A, entrambi alla Massimo D’Azeglio. Lei un anno prima, lui un anno dopo

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