Dati sbagliati sul terremoto ad Ischia, gli esperti ammettono l’errore: l’epicentro non era in mezzo al mare. Dopo 4 giorni sono arrivati finalmente i numeri ufficiali: una magnitudo durata di 4.0, una profondità ipocentrale di 1 chilometro 730 metri e un epicentro su via Santa Barbara, a Casamicciola. Inizialmente, la sera dello scorso lunedì, era stata annunciata invece magnitudo 3.6 con epicentro in mare a 10 chilometri di profondità.

“Per quanto riguarda l’evento di Ischia, – spiega l’Ingv in una nota – essendosi verificato all’interno di una porzione della crosta molto superficiale ed eterogenea, si è preferito utilizzare come stima dell’energia rilasciata dal terremoto la Magnitudo Durata MD, che è pari a 4.0. Per questa stima sono state utilizzate solo le stazioni della regione vulcanica campana, così che le caratteristiche delle rocce che compongono la crosta di Ischia in termini di velocità delle onde sismiche e di attenuazione potessero essere tenute in considerazione. Ciò non vale per la magnitudo ML, calcolata a tutte le stazioni disponibili della Rete Sismica Nazionale.”

Per poter essere localizzati con precisione, i terremoti in zone vulcaniche richiedono modelli di velocità specifici dell’area, – aggiungo gli esperti – dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia – sia per la forte variabilità litologica, che per l’alto gradiente geotermico. Il forte danneggiamento rilevato nella zona alta di Casamicciola con intensità macrosismica VIII, oltre alla scarsa resilienza del costruito, è dunque imputabile sia alla superficialità dell’evento, che all’amplificazione locale dei terreni che ha dato – concludono – valori di accelerazione del suolo di circa 0.28 g e di velocità di scuotimento del suolo di quasi 18 cm/s.”

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