Ieri la conferenza stampa a Palazzo Chigi per rendere noti i dati sull’inquinamento. L’area più danneggiata quella tra  Acerra, Caivano, Giugliano, Succivo e Villa Literno. Le altre tra  Castel Volturno, Villa Literno e Nola. In totale si tratta di 64 ettari di suolo agricolo di cui 17 solo a Giugliano.
Frutta e verdura di queste aree non potranno essere immesse sul mercato fino a quando non saranno effettuate altre analisi che dovranno essere concluse entro novanta giorni. I proprietari potranno però, farle fare a loro spese, dalla Autorità competente. Per aiutare gli agricoltori la Regione ha però creato un fondo di 50 milioni di euro per le imprese agricole che dovranno far fare in proprio i controlli e le analisi aggiuntive e quindi dovranno sostenere costi straordinari. E’ probabile che i terreni interdetti siano gli stessi individuati dal commissario per le bonifiche De Biase. Non vi è ancora certezza, ma la probabilità è molto alta. De Biase però aveva proibito al coltivazione il governo ne vieta la vendita.

 

L’immissione sul mercato delle singole colture é consentita ad almeno una delle seguenti condizioni: che le colture siano già oggetto di controlli ufficiali con esito favorevole negli ultimi 12 mesi; che siano state effettuate indagini, su richiesta con spesa a carico dell’operatore, dall’Autorità competente, con esito analitico favorevole. Insomma si lavora alacremente per impedire il crollo delle vendite delle colture e del mercato. Tutelare i prodotti della terra è importante come tutelare la salute dei cittadini. Ma cittadinanza però attende ancora uno screening sull’aumento di tumori e che venga dimostrata la connessione tra inquinamento e malattie.

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