Secondo la task force ministeriale voluta da Andrea Orlando, all’epoca ministro dell’ambiente, l’unica soluzione praticabile per le ecoballe è quella di costruire un inceneritore. Dove? Facile da intuire. Tra Giugliano e Villa Literno.Le altre soluzioni? Non praticabili. O meglio troppo costose da mettere in pratica.

 

Di aprire le ecoballe non se ne parla, di tombarle nemmeno, di interrarle neanche a pensarlo. Tutto troppo caro. E allora? La risposta è una sola: termovalorzzatore. Non c’è speranza. Non c’è altra soluzione secondo la task force.

Il punto però è un altro ovvero la fortissima opposizione della popolazione che non vuole saperne di un atro impianto su questo territorio. Non è una questione di “no” per partito preso. E’ una questione di “basta”. Basta sfruttare questo territorio. I comitati per adesso restano ad osservare quanto accade e quanto sta accadendo. Il bando intanto era in attesa proprio del responso di questa task force. Ora bisogna attendere le manovre del commissario Carotenuto. Cosa farà adesso?

 

Fonti del ministero però frenano. E pur vero che la task force ha emesso il responso ma quest’ultimo non sarebbe “legge”. Il ministro Galletti sta valutando anche altre opzioni, meno devastanti per il territorio, è più consone per il cuore della Terra dei Fuochi. L’iter è ancora lungo, nulla è certo, ma pare tra l’altro che si stia accelerando per il termovalorizzatore di Salerno che insieme a quello di Acerra dovrebbe bastare all’intera Regione Campania. L’impianto però  incenerirebbe i rifiuti prodotti quotidianamente e non le ecoballe.

 

Resta quindi il nodo Taverna del Re. Pare che per il mega sito di stoccaggio ci sarebbero altre soluzioni più percorribili e meno devastanti di un nuovo impianto. Ma è tutto da verificare e valutare.

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