“Visto i problemi del commercio a Giugliano, stretto tra la crisi generalizzata in cui versa tutto il paese e la grande distribuzione, che comunque attraversa anch’essa un periodo non certamente florido, sarebbe stato meglio non introdurre questo ulteriore balzello, che, in base all’attività, varierà da 50 a 500 euro. Credo sia una scelta forte, che penalizzerà ulteriormente i Giuglianesi. Se a ciò si aggiunge che tali oneri saranno dovuti non solo per aprire una nuova attività, ma anche per una semplice variazione di ragione sociale o per la chiusura di una attività e soprattutto se si tiene conto che la nuova tassa sulla spazzatura sarà più cara per le attività commerciali, è facilmente comprensibile che la decisione adottata dalla terna commissariale, che, al momento, regge le sorti del comune di Giugliano, sia estremamente dura per i commercianti già esistenti e soprattutto per chi intende intraprendere attività future. Il DPR 160/2010 non obbliga le amministrazioni a richiedere tale pagamento, ma da la possibilità di scegliere se introdurre o meno tale balzello. Tenuto conto della delicata fase che attraversa questo settore a Giugliano, sarebbe opportuno, invece, prevedere delle zone franche, in cui introdurre agevolazioni per chi già c’è e per chi comincia nuove attività. Prevedendo pure la possibilità di sgravi contributivi per chi fa nuove assunzioni e l’esenzione dal pagamento di tasse comunali per i primi due anni di apertura. Si creerebbero di certo nuovi posti di lavoro a Giugliano.

Di contro va anche detto che l’Ufficio SUAP del comune di Giugliano è uno dei migliori dell’intero hinterland napoletano, probabilmente l’unico che in 24 ore dalla presentazione di una richiesta, riesce a dare risposte certe e concrete ai cittadini. Forse anche a fronte di un ottimo servizio reso al pubblico da codesto ufficio, i commissari hanno pensato di introdurre questa ulteriore tassa.

Ragionando su quanto fin qui esposto, mi vengono due proposte:

1) Avendo appena introdotto questo provvedimento, credo che difficilmente i commissari saranno disposti a revocarlo. Ma si potrebbe discutere sulle cifre da pagare, provando a ridurle. Ad esempio per chi decide di cessare la sua attività, perchè non redditizia, fargli pagare pure una tassa per la chiusura suonerebbe un pò come una beffa…

2) Far confluire le risorse economiche introitate dall’applicazione di tale provvedimento non nel generico capitolo “Diritti di segreteria” che vengono utilizzati per spese varie o a fine anno per rimpinguare la produttività del segretario generale o di qualche altro dirigente, ma destinandole in un apposito capitolo di bilancio con il vincolo di utilizzarle per iniziative utili a favorire lo sviluppo ed il miglioramento del commercio a Giugliano. Ad esempio per le luminarie natalizie così da non sottrarre fondi ad altre voci di bilancio come avveniva per il passato o peggio come è avvenuto per il Natale 2013, dove con l’avvento dei commissari, le luminarie non sono state assolutamente realizzate, scatenando enormi polemiche da parte della cittadinanza tutta e tra i commercianti in primis.

Mi farò carico di veicolare tali mie proposte alle associazioni di categoria presenti sul territorio, per poi insieme farle pervenire alla commissione straordinaria che regge il Comune di Giugliano, con la speranza che trovino accoglimento.

Questo è uno dei temi che il ritorno della politica, che ormai tantissimi auspicano con impazienza e con sofferenza, a prescindere dai colori e dagli schieramenti, dovrà affrontare e risolvere.”

COMUNICATO STAMPA

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