Arriva la risposta del Ministero dell’Economia. Sul tavolo dei commissari prefettizi giunge il documento che detta le linee guida per il ricalcolo delle tariffe della tares. Gli uffici hanno dato l’assenso per decurtare dal calcolo 3 milioni di euro. Non più quindi 29 milioni di euro da dividere per tutti i contribuenti ma 26 circa. Per le agevolazioni e la rimodulazione della tariffa e le conseguenti spese accessorie bisognerà però ancora attendere fanno sapere i commissari.

 

“Ci lavorerà il il dirigente Gerardo D’Alterio – spiega Fabio Giombini – Avevamo detto che avremmo dato risposte certe entro il 28 febbraio e così faremo. Le proposte devono uscire dagli uffici. Ci vuole pazienza e lavoro e tutto dovrà essere svolto nell’ambito della legalità”. Riguardo alla manifestazione invocata dai comitati Giombini dice: “A breve convocheremo il tavolo e il gruppo di lavoro e informeremo i cittadini. Non cambia nulla se lo diciamo 5 giorni prima o 5 giorni dopo”.

Ma i comitati non ci stanno e annunciano un nuovo presidio per domani mattina. Inoltre è stata disconosciuta la delegazione che per i cittadini non ha più motivo di esistere. Un duro comunicato è stato diramato qualche giorno fa “Il tentativo di ridurre le sacrosante lotte di questi ultimi giorni, ad una mera questione di ordine pubblico, è veramente squallido e riduttivo – si legge nel comunicato – è ancora più squallido è l’atteggiamento di alcuni politici e partiti locali che non hanno perso un minuto in più, per oscurare la legittima rabbia dei cittadini e le loro incapacità passata e presenti. È deplorevole la dichiarazione di una parlamentare del PD che adduce a se, il merito per aver ottenuto la riduzione della Tares e tutti i tentativi messi in atto per cavalcare la protesta ai fini elettoralistici”. Insomma la situazione sembra ancora tesa.

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